Music

October 1, 2013

Gran finale per transart 2013: la versione di Andrea

Andrea Beggio


Il concerto di chiusura di transart, nella bellissima location delle officine FS, è stato un bel regalo che questa ormai collaudata manifestazione ha fatto alla città di Bolzano.

Melting Pot, la composizione dell’austriaco Bernhard Gander, si caratterizza da subito come un’opera fruibile da un vasto pubblico, senza però deroghe alla qualità.

Al linguaggio serio e radicale di Gander  si aggiungono le voci di un gruppo rap italiano (Melograno smokers), i ritmi vocalizzati da un esperto batboxer (fii) , le atmosfere suggestive e sperimentali di 2 poeti (Arno Dejaco e Haris Kovacevic) e il beat hip hop di un DJ (dj Zuzee).

L’orchestra Haydn, diretta da Titus Engl, è riuscita sempre a tenere testa a questo avvicendarsi di linguaggi senza perdere un colpo, un po’ come vedere un grande elefante che corre a fianco a una gazzella.

Anche il gruppo di breakdance era perfettamente inserito nell’atmosfera dell’opera.

Forse ciò che rende interessante questo esperimento di fusione di linguaggi diversi, sta proprio nell’aver fuso due mondi così distanti. Da un lato il mondo hip hop – rap che ha un approccio viscerale e fisico, dall’altra un linguaggio complesso e sicuramente molto più mentale e ragionato.

Mi rendo conto che questo evento potrebbe scontentare i puristi di entrambe le “fazioni”, con un particolare riferimento a tutti quelli che vivono nelle oscure pieghe delle accademie, fatto sta che un concerto di contemporanea così partecipato e coinvolgente, con il pubblico esaltato che non trattiene gli applausi, a Bolzano non si era mai visto.

Arrivederci quindi a transart 2014.

Foto Sabine Pichler

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