Music

September 25, 2013

Nolunta’s e Wooden Collective live al Point, l’intervista a Joe Barba

Marco Bassetti
È quello ai “tamburi sottodimensionati/pipa barbuta”. È membro del Wooden Collective, trio folk specializzato in “acusticanza da rimorchio”. È Joe Barba e l’abbiamo intervistato in vista del concerto di venerdì al Point di Egna.

“Carne e legno, sudore e vernice, suono, immagine e lucine di Natale”. Questo è il Wooden Collective. O forse dovremmo dire era il Wooden Collective, dato che c’è una mutazione in corso e il trio è diventato un duo. Francesco se n’è andato e non ritorna più, lasciando Joe Barba e Jacopo con la I alla conquista del mondo. Lady Gaga è avvisata! Il nuovo progetto di chiama Candirù e presto – assicura Jo Barba nell’intervista qui sotto – potremmo ascoltare i primi mp3. Nell’attesa possiamo vedere all’opera la nuova creatura venerdì 27 settembre al Point di Egna, insieme ai Nolunta’s.

Vorremmo conoscere il Wooden Collectinve un po’ meglio: chi è Jacopo e cosa fa nella vita?

Jacopo è la persona più buona del mondo e lavora in una tipografia. L’ho visto solo una volta incavolato. Quando l’hanno chiamato Jacopo e non Iacopo. È permaloso su ‘ste cose

Chi è Francesco e cosa fa nella vita?

Francesco è la persona più cattiva del mondo. Ha lasciato il Wooden Collective lasciando il povero Iacopo ha sopportare da solo Joe Barba. Ora il Wooden Collective è un duo.

E infine chi è Stefano?

Stefano è la persona con più soprannomi di questo mondo. Il più gettonato è Joe Barba e si prodiga (lui, non il soprannome) nella realizzazione di video.

Quando le vostre strade si sono incrociate e perché?

Il Wooden nasce dall’idea di rubare più soldi possibili ai bar, alla SIAE, a franzmagazine, a tutti voi. Eravamo stufi di spendere soldi in strumenti. Abbiamo ridotto la strumentazione al minimo e da quel giorno battiamo cassa.

Definite il vostro sound “acusticanza da rimorchio”… ci puoi spiegare meglio?

Il termine “acusticanze da rimorchio” esemplifica al meglio la sonorità legnosa che ci rappresenta. La nostra musica è l’ideale per i vostri pic nic romantici, cene a lume di candela, limonate dure. Le donne amano la nostra musica: purtroppo però i loro ragazzi no e quindi non le portano ai nostri concerti.

La vostra è una scelta precisa, contro il rumore e le pose rock e a favore dei suoni e delle atmosfere folk. Una scelta che sembra quasi politica, oltre che poetica, è così?

Di poetico nel Wooden Collective c’è solo la nostra obesità. Il Wooden è una macchina da soldi, una boy band duo fu trio costruita per contrastare l’indiscussa leadersheap di Lady Gaga. Una scelta politica, apartitica.

Ho visto che avete partecipato a Busk – Singer-Songwriter Festival con il nome Candirù… Cosa pensi del progetto Busk?

Purtroppo quando abbiamo confermato la nostra presenza al Busk, c’è stata un’offerta di lavoro troppo importante per il Joe Barba e siamo stati costretti, vergognosamente, a ritirarci. Il Busk Festival rappresenta l’accezione massima di arte: Michelangelo sosteneva (momento colto dell’intervista) “arte per arte o arte per vivere?”, interrogandosi su quanto un artista debba vendersi, e quindi svendere la propria arte, per vivere. Il busker dona l’arte nella sua forma più pura e fa di quell’essere motivo di vita.

Progetti per il futuro?

Il futuro del Wooden Collective si chiama Candirù: Joe Barba e Jacopo con la I alla conquista del mondo un po’ come il Mignolo col prof. Acusticanze Dance da Sottoni.

Inutile dirti che questa non l’ho capita…

“Mignolo e Prof.” è un cartone animato Disney che racconta di due topini che si divertivano nella vana ricerca di conquistare il mondo: se prima facevamo acusticanze da rimorchio ora acusticanze dance da sottoni… presto i primi mp3!

Adesso mooooolto più chiaro, grazie.

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