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September 17, 2013

Cradle Rockers #63. Settembre Santo Subito!

Gloria Gaio


Mai madre è stata più felice. Mai bambino è stato più imbronciato. E questo si vedeva già nei giorni antecedenti l’inizio ufficiale delle scuole: le mamme più sorridenti e più pazienti, i bambini stranamente increduli. Finchè il Gran Giorno Gagliardo arriva: ci si prepara, e con un sorriso a 3200 denti si oltrepassa la porta d’ingresso del Kindergarten. Amelia era felicissima di rivedere la sua amica Emma, che coraggiosamente le ha tenuto il posto vicino a lei, lottando con le unghie e coi denti contro una mandria di bambini imbufaliti. Si sono abbracciate come nei film, mancava solo la canzone “This is the tiiiimeeeee to remembeeeerrr” e sarebbe stato un momento perfetto.

La mamma, ovvero la sottoscritta, è scomparsa dalla sua testa. Amelia se n’è andata, dileguata nel corridoio a manina con Emma, e io sono rimasta lì come uno stocafisso, Anita che mi guardava chiedendomi: “lalala ndèè Ameia?”

Meglio così.

Meglio che si diverta.

Certo che almeno un “ciao”..

Poi ho accompagnato l’altra A, Anita. E questa sì che ha fatto una scenata da urlo. Le grida dello Strillofono rimbombano nell’atrio dell’asilo, e anche un po’ fuori.

Mi blocco fuori all’entrata del nido e penso: forse sono io che ce l’ho nella testa?

“Senti… ma chi griderà in questo modo?” (un passante)

Ok. Non sono solo nella mia testa.

Guardo il mondo e mi sento.. LIBERAAAAA!!!!

Una fetta di denti si intaglia nel mio faccione.

Non ricordo cosa ho fatto quella mattina, ero come in trance. La spesa? Forse. Ecco da dove provengono quei 7 barattoli di ananas sotto sciroppo! M’immagino con l’espressione da ebete, un sorrisino idiota e il carrello della spesa di una scimmia: ananas a fette. Ma che importa?

Torno a prendere Amelia al Kindergarten, e, ovviamente, quella vuole rimanere lì. Le spiego che ce la porterò anche domani, anzi, lo giuro seriamente. Convinta, ma con riserva.

“Allora mi fai vedere Furia!” (questa era la riserva)

Andiamo a prendere Anita, che, al contrario della sorella, mi si butta addosso come se fossi un biscotto al cioccolato. La maestra mi spiega che ha pianto 20 minuti buoni. Mi guarda, mi si accoccola addosso e sussurra: “Suuuiaaa….”

 

 

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