HomeGrown Reviews: Shadowhunters – Città di ossa

HomeGrown Reviews: Shadowhunters – Città di ossa
Titolo originale: The Mortal Instruments – City of Bones
Regista: Harald Zwar
Di cosa parla: Clary, una normale adolescente newyorkese, scopre che esistono demoni ed altre creature magiche, che solo lei sembra vedere. Sua madre forse non è quella che crede e … demoni e cacciatori di demoni di aggirano per le strade della città, il tutto guarnito dalla ricerca di un prezioso artefatto magico.
Cosa spacca: l’utilizzo della tecnologia contemporanea da parte di protagonisti di un fantasy, l’ambientazione molto naturale, requisito importante per dare credibilità e piacevolezza ad una vicenda tipicamente urban fantasy. L’umorismo dei personaggi è ispirato direttamente al romanzo originale, e molte delle battute più spiritose del film vengono direttamente dal libro.
Le scene di azione sono molto ben costruite, e realizzate in modo convincente, con buoni effetti speciali.
Cosa fa schifo: una storia per essere verosimile non dovrebbe avere troppi buchi e salti nella logica, ma questa ne ha davvero molti. La narrazione si discosta a tratti dal romanzo da cui è tratto, svilendo alcuni tratti e personaggi che nel libro erano più interessanti.
Menzione speciale: come in una fiaba, assistiamo alla progressiva evoluzione dei protagonisti, mentale e fisica. Un upgrade da simpatico anatroccolo a super cigno per la bella protagonista Clary.
Consigliato a chi: ama le storie fantasy ed è disposto a soprassedere sui tanti difetti di un film non sgradevole ma nemmeno imperdibile.
Voto ponderato: 6