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September 4, 2013

People I Know: Verena Lazzeri tra turismo e moda (con un fashion blog personale)

Anna Quinz


Verena Lazzeri ha 32 anni ed è una di quelle belle donne che per strada si notano al primo sguardo: bionda, slanciata, con occhi azzurri e trasparenti, portamento elegante e grande cura nelle scelte di abiti e accessori. Ecco perché Verena – segretaria particolare dell’assessore al turismo Thomas Widmann per professione e amante della moda per passione – qualche mese fa ha deciso come tante altre giovani donne di aprire il suo fashion blog “Thildasworld”. Qui racconta per immagini il suo stile, il suo guardaroba, le cose che ama indossare. Di giorno segue, accompagna, si prende cura e organizza la vita pubblica dell’assessore, la sera invece si mette davanti all’armadio, sceglie i capi che più le vanno a genio, scatta qualche fotografia e la carica nel suo diario estetico virtuale. Verena è nata a Brunico, è cresciuta nell’albergo di famiglia dove ha imparato ad apprezzare e conoscere il potenziale turistico dell’Alto Adige e poi ha scelto di proseguire su questa via, studiando economia turistica alla Libera Università di Bolzano. Dopo qualche lavoretto tipico del post laurea, l’ingresso nel team della Ripartizione Turismo, dove lavora da 9 anni e dove porta ogni giorno il suo stile e la sua eleganza.

Verena, dal tuo punto di vista privilegiato, quali secondo te pregi e difetti della strategia turistica dell’Alto Adige?

Sono troppo dentro, faccio fatica a valutare. Di sicuro di buono c’è che riusciamo bene a portare l’Alto Adige al di fuori del nostro confine. L’unico difetto che vedo, forse, è che noi altoatesini non siamo consci di quanto bello sia il nostro territorio e di quanto potenziale ci sia in ogni comune, paese, malga. Parlo con molta gente che come prima – o al massimo seconda cosa – mi dice che questo è il paese più bello del mondo. Punto e basta. Noi di questo non ci rendiamo conto, ci fermiamo solo a guardare cosa non va, invece di cogliere e godere di più di quel cha abbiamo, che dio ci ha regalato.

Come si potrebbero stimolare gli altoatesini a conoscere meglio la propria terra?

Credo debba essere una cosa naturale, la gente deve avere voglia di vedere al di là di casa propria, altrimenti manca il presupposto necessario della curiosità. Quel che secondo me attira moltissimo – anche me – sono le storie. Sarebbe importante creare un network di storie: questo stimola la gente ad andare a conoscere, e a capire che fuori dal proprio appartamento – ma non a troppa distanza – ci sono cose e persone interessanti.

Quale una storia scoperta qui che ti ha particolarmente colpita?

Mi ha colpito molto una storia raccontata da un amico. Mi ha raccontato di uno scultore della Val Gardena incaricato da qualcuno negli Stati Uniti di realizzare la statua di una Madonna in legno. A lavoro finito un aereo è venuto a prenderlo per portare lui e la statua destinazione. Quando era già in volo, ha dovuto girare aereo e riatterrare perché era successa una grave tragedia. Cos’era successo? Era stato ucciso J.F. Kennedy, e la statua era per sua moglie, Jaqueline… questo è successo qui, e nessuno lo sa. O ancora, pochi sanno che a Bolzano c’è l’unica bottega in Europa che ripara le fisarmoniche. E che in un nostro castello c’è un’antica porta girevole, l’unica ancora funzionante in tutto il mondo. Queste sono storie che quando le senti ti rendono fiero di essere altoatesino. A me almeno aprono un po’ il cuore.

Lasciamo il lavoro, parliamo della tua passione, la moda. Come nasce l’idea di un fashion blog personale?

Mia mamma mi racconta che già a 5 anni mi mettevo davanti all’armadio di mia zia che aveva tanti vestiti e le dicevo cosa indossare. Mi piaceva. Ho sempre avuto questa passione per i vestiti, un po’ come tutte le ragazze, e mi è rimasta. La sera a casa invece che guardare la tv, vado online e guardo i blog di moda. Il mio ragazzo un giorno mi ha chiesto di spiegargli cosa stessi guardando, l’ho fatto, e lui allora mi ha detto: “perché non fai anche tu il tuo blog?”. Mi ha lanciato una sfida, l’ho accolta e così da dicembre ho anche io il mio blog personale.

Oggi le fashion blogger sono le nuove regine della moda. Tu che progetti e prospettive hai, per il tuo blog?

Per me questo progetto è un hobby, o meglio come modo per dare un nuovo flair al mio hobby, la moda. Una cosa da fare la sera dopo lavoro. Non penso, per ora, se e come farne un business o come raggiungere il successo. Certo mi chiedo come fanno le altre ad essere così seguite, famose, richieste. Non ho una risposta e non so se vorrei raggiungere questo livello. Per ora lo vivo come un modo per raccontare me stessa.

Fotografarsi e mostrarsi come fai tu, ha cambiato il tuo rapporto con te stessa e con il tuo armadio?

Onestamente non ci penso molto, non è importante mettermi in primo piano o in mostra, mi diverte questa cosa e non la faccio per far vedere quanto sono brava o bella. Se si dà troppo peso alle cose, diventano altro da quel che si vuole e questo non mi interessa. Il blog è un effetto collaterale del mio armadio, non viceversa. 

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