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September 2, 2013

Un gioiello al mese: una buona (e giovane) idea per tutte le donne

Anna Quinz

C’è chi dice che i giovani d’oggi non hanno idee. C’è però anche chi – al contrario – dice che i giovani d’oggi, con le loro idee, la loro voglia di fare, di inventare, di costruire, sono l’unica speranza per disegnare un futuro più roseo per questo paese (e non solo). Noi naturalmente siamo tra questi. Un po’ perché crediamo nel potere e nella forza delle nostre idee, di quelle dei nostri coetanei e di quelli un po’ più giovani di noi che conosciamo e stimiamo.

Ecco perché ogni giorno, tra le righe, cerchiamo di raccontare storie di giovani che vogliono creare una crescita reale, un’innovazione che non sia una voce vuota, nuove imprese creative basate su conoscenza, saperi, entusiasmo.

Una piccola storia di questo tipo, la storia di una buona idea è quella di Greta Streitberger e Laura Sonnen, due giovani e intraprendenti studentesse alla Maastricht University School of Business and Economics (Greta altoatesina) che da una passione – la moda – hanno creato un progetto intelligente e innovativo. Ancora tutto da costruire e far girare, ma già pieno di buone prospettive e orizzonti.

3L’idea è semplice. Tutte le donne amano i gioielli. Ma poche possono permettersi gioielli belli e preziosi. Così vivono quotidianamente la frustrazione (ok, ci sono problemi peggiori, ma non tutte le buone idee devono salvare il mondo…) di sostituire l’acquisto del “bel gioiello” con quello del gioiello di poco valore, magari bello alla vista ma fatto con materiali scadenti, senza cura o ricerca. Grazie al progetto di Greta e Laura, le donne potranno invece far parte di un network di “gioielli in affitto”. In pratica, pagando un piccolo contributo annuale o trimestrale, ogni donna riceverà ogni mese un gioiello nuovo, da usare liberamente per 30 giorni. Poi se vorrà potrà comprarlo ad un prezzo vantaggioso, oppure restituirlo e aspettare il prossimo prezioso in arrivo. Così ogni gioiello diventa un messaggero, che passa di donna in donna, che vive momenti ed eventi diversi e crea la propria storia.

Come detto, il progetto è in fase embrionale, Greta e Laura si laureeranno quest’anno e da lì in poi decideranno dove basare la propria società, quali strategie seguire, come procedere concretamente con lo sviluppo dell’idea. Intanto però alcune fortunate potranno partecipare a una fase pilota, che aiuterà le giovani imprenditrici a sviluppare un business model efficace e di successo.

Ancora non c’è un nome, anche se ci sono due buone idee: “Joyelle”: da Joy = gioia e Elle = pronome femminile oppure “+jewels” = gioielli con impatto positivo.

1Perché anche la questione ambientale e la sostenibilità sono fattori che Greta e Laura hanno preso in considerazione. I gioielli del loro network infatti sono selezionati tra quelli creati da desiger e creatori internazionali, in base a metodi di lavoro, sostenibilità, fatto a mano, materiali di qualità o di recupero. Dunque estetica e stile, che non scendano a compromesso con valori etici fondamentali.

In tempi di crisi, l’austerity è un mantra che chiunque ha fatto proprio, ma grazie a questo piccolo progetto, molte donne potranno indossare gioielli meravigliosi senza impegno e senza grossi investimenti, magari – come suggerisce Greta – per impreziosire uno stile di abbigliamento più basic, dando così al proprio look un touch personalissimo e in continuo cambiamento. Che poi si sa, le donne sono volubili, soprattutto nelle questioni di stile…

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