Music

August 29, 2013

Cronache da un concorso #7. Diario giornaliero di uno studente di pianoforte dal Concorso Pianistico Busoni

Alessandro Tommasi
Iniziato il Concorso Pianistico Busoni, che come ogni due anni, porta il meglio del pianoforte a Bolzano. Il giovanissimo Alessandro, ancora una volta si infila alle audizioni, alle prove, ai concerti, segue da vicino ogni fase, butta l'occhio dietro le quinte, bevendo birra con i concertisti. Un diario giornaliero, dalla prestigiosissima competizione che infiamma il fine agosto bolzanino.

Leone, Sakiya, Shishkin.
Dei tre mi stupisce soprattutto l’Italiano, che aveva fatto delle prove solistiche secondo me enormemente sotto tono, soprattutto rispetto a molti altri concorrenti. Ma vedendo come sono stati trattati altri musicisti che vengono costantemente rimpianti dai miei vicini (sì, origlio senza pudore ogni conversazione per cercare di carpire il gusto di chi mi circonda) nelle loro prime prove, è evidente che la giuria deve aver apprezzato qualcosa in lui che l’ha fatto preferire ad altri, decisamente più meritevoli per me.
Mi ritrovo ad essere anche molto triste per l’assenza di Müller, il nostro fatelamoreconilsapore, che aveva fatto un ottimo Mozart ed anche delle ottime prove in semifinale e finale.
Tuttavia per fortuna al suo posto c’è finito Leone e non la Chistiakova o la Mazo, che io (e molte altre persone fra cui diversi pianisti) speravamo ardentemente che si levassero dal concorso. Di sentire la prima pestare come una pazza su tutto il primo concerto di Tchaikovsky e la seconda fare lo stesso concerto poco dopo senza la capacità di esprimere niente e riuscendo solo a mantenersi accademica come una studentessa appena diplomata proprio non ne avevo voglia. Ora almeno, per quanto ci saranno due terzi concerti di Rachmaninov, avremo dei pianisti che spero li possano sostenere. Dei vari non sono troppo convinto di come Rodolfo Leone lo possa affrontare, viste le difficoltà tecniche che aveva presentato in diversi brani nelle altre prove, ma se l’ha portato spero per lui che ne sia all’altezza. Sakiya invece mi ispira molto di più su quel concerto: il suo suono pieno e tondo (che ci sia qualche relazione con li suo aspetto fisico?) e molto romantico già ci aveva allietati in semifinali e finali solistiche, ieri ci ha offerto anche un ottimo concerto di Mozart, capace di interagire e dialogare molto bene con l’orchestra, anche se forse un po’ troppo piatto specialmente nel secondo tempo. Chi mi stupisce di più è Shishkin. Costui, rinominato Mastrolindo dietro sagace consiglio di Luca (altro pianista frequentatore assiduo di busoni), si è caratterizzato anche ieri per una pulizia e una tecnica stupende. Non virtuosismo inutile, no, ben altro! Un suono delicato e degli effetti stupendi, una capacità di affrontare ogni tipo di scala e arpeggio con disinvoltura e tirando fuori ogni volta un suono nuovo. Da un pianista del genere sarebbe stato stupendo poter sentire ad esempio uno dei concerti di Chopin, con tutte le loro lunghissime volate in cui ci avrebbe potuto deliziare con la sua tecnica a volte addirittura eterea, ma sempre presente e senza buchi. Invece si cimenterà nel possente e imponente primo di Tchaikovsky! Non ce lo vedo proprio sui velocissimi passaggi di ottave, sui suoni maestosi e potenti! Sicuramente non è un pestacchione e non vedo l’ora di sentire il suo secondo tempo, ma beh, avrebbe potuto dare molto più su qualche altro concerto.

In ogni caso sua è stata la scelta e ora rimaniamo a guardare.
Se l’eliminazione della tripletta Shevchenko-Ghazi-Giacopuzzi mi aveva fatto perdere interesse nel concorso, vedere comunque una tripletta abbastanza soddisfacente come questa mi ha fatto incuriosire. Vedendo quanto è divisa la giuria (e quanto ha dovuto discutere ieri) non sono sicuro che daranno un primo posto, anzi, tuttavia i concerti finali possono sempre sorprenderci.

E così ora ci avviamo verso la finalissima. Insomma questo Busoni sta per regalarci la sua ultima perla, il suo ultimo concentrato di bella musica e grandi sorprese, l’elenco sconfinato di premi che verranno affibbiati, il dover decidere quale artista si merita davvero il premio del pubblico e chi dovrei votare io senza buttare il mio voto per pianisti che ahimè non essendo arrivati in finalissima avranno più difficoltà a conquistare sufficienti consensi. Da un lato sono contento che si arrivi alla fine di questo tour de force che è stato il Busoni, dall’altro invece vorrei che potesse continuare per molto, molto ancora. Sono successe così tante cose, sorprese, delusioni, soddisfazioni, un continuo alternarsi fra emozioni e sensazioni negative e positive in base agli eventi del giorno. Ma per l’articolo strappalacrime direi che bisogna aspettare il giorno dopo la finalissima, in cui tirando un po’ le somme di tutto questo concorso, la lacrimuccia mi scapperà di certo.

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