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August 28, 2013

L’immagine terrestre di Lois Anvidalfarei è di casa a Cavalese

Karin Mantovani

Attenti a quei due! Da metà luglio il Centro d’Arte Contemporanea di Cavalese ospita due artisti molto locali e molto, molto originali che con le loro opere hanno cercato di parlarci dell’Immagine terrestre: sono Lois Anvidalfarei e Gotthard Bonell, diversi nell’interpretazione, ma perfettamente sincronici e complementari nella loro arte così materica – il primo scultore, il secondo pittore – così “terrena” per materiali e soggetti.  
Incuriositi da sempre dall’arte del nostro conterraneo, il badioto Lois Anvidalfarei cogliamo l’occasione di questo interessante episodio espositivo di Cavalese per scoprire un po’ di più il suo fare arte e ci mettiamo in contatto con lui per alcune domande.  

È la prima volta, Lois, che esponi per il Centro Arte Contemporanea di Cavalese? Come è nata l’idea di offrire una tua testimonianza artistica per questa istituzione? Hai già esposto insieme a Bonell, oppure anche questa collaborazione è una novità?

La mostra è partita dall’iniziativa del Centro Arte Contemporanea di Cavalese. Il Centro ha un programma che prevedeva una “mostra a due”, ed hanno pensato che a interpretarla potessero essere la pittura di Gotthard Bonell insieme alle mie sculture. Si tratta della mia prima esperienza con Gotthard e devo dire che è stata una preziosa occasione per approfondire oltre la nostra amicizia anche il pensiero artistico che ci lega.

Lois, quali sono i materiali che più corrispondono al tuo stile e al tuo “fare arte”? Quali i materiali protagonisti di questa mostra?

Nella mostra ci sono esclusivamente bronzi. Bronzi fusi dai modelli in gesso. Gesso depositato strato su strato su un’intelaiatura il ferro… il gesso, un materiale povero con infinite possibilità che è entrato a far parte della mia vita.Lois Anvidalfarei - Laboratorio 2013Anche in questa mostra il corpo umano sarà al centro della tua opera? I corpi e le fisicità che da sempre rappresenti sono molto materiche, hanno un peso specifico di grande importanza e imponenza. Va da sé che divengano immediatamente protagoniste di ogni ambiente che le accolga. Ci puoi raccontare come sei arrivato a questo tuo modo di rappresentare le figure, i corpi?

La figura… i corpi… non sono arrivato a loro, loro erano da sempre in me. La mia prima scultura è stata la copia di un crocifisso, l’unica scultura che possedevamo a casa. I corpi, questa fisicità mi ha spalancato un mondo che più avanti vado più scopro di non comprendere, di non capire e così cresce in me la voglia di mettermi alla prova, di continuare con questo mio lavoro.

Spesso le tue figure sono disposte in maniera inconsueta, spiazzante, drammatica. Come dialogano con le opere dell’artista Bonell che sono invece più “tradizionali” e statiche?

Entrando nel mondo di Bonell, frugando nel suo atelier tra le sue numerosissime opere ho scoperto un “compagno di cordata”. Non poi così tradizionali, ma disposte in maniera inconsueta, spiazzante, drammatica, le sue opere hanno fatto nascere, da subito, il dialogo tra di noi. Lois Anvidalfarei - fienile 2006Sei un artista molto produttivo e instancabile – in questi giorni le tue opere verranno esposte anche al Festival di Dobbiaco e dialogheranno con la musica – quali sono le prossime tappe e dove, dunque, ti potremo seguire?

Dopo la mostra a Dobbiaco verrà allestita una grande mostra al Museo MACRO di Roma, dove verranno esposte una quarantina di sculture in bronzo. In quest’occasione verrà anche presentata una monografia pubblicata da Skira e curata da Philippe Daverio che ripercorrerà il mio lavoro in questi ultimi dieci anni. Oltre all’introduzione alle mie opere scritta da Daverio la pubblicazione proporrà anche testi di Roberta Dapunt, Erri De Luca, Peter Weiermaier e Matthias Boeckl. L’inaugurazione sarà il 25 ottobre e la mostra proseguirà fino al 1 dicembre 2013. Il nuovo anno mi vedrà impegnato alla fiera d’arte di Bologna a gennaio, a febbraio in una mostra alla Galleria Goethe di Bolzano e a marzo con una mostra alla Galleria Civica di Bressanone. 

Accidenti, il nostro artista Lois è tutt’altro che “terreno”, lo saranno forse le sue incredibili opere, ma lui di certo no. È una fucina instancabile di idee, intesse collaborazioni con enti e strutture espositive importanti, siano grandi o più intime, con scrittori e personaggi protagonisti del nostro tempo. 
Impazienti di sfogliare il catalogo edito da Skira, vi suggeriamo di non perdervi la mostra di Cavalese, aperta ancora solo per pochi giorni per immergervi nel fitto dialogo delle opere di Anvidalfarei e Bonell. Se potete, non fatevela sfuggire!

www.artecavalese.it
www.loisanvidalfarei.it

L’intervista con Gotthard Bonell trovate qui.

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