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July 12, 2013

Tutto il mondo è paese #22. Die Blues Brüder

Roberto Tubaro

È finita finalmente la fuga di Elmar Blues e di Giacomo Blues, i due fratelli bolzanini che da diversi giorni non hanno fatto altro che portare il disordine nella nostra tranquilla provincia altoatesina. Accumulando decine di accuse in un periodo di tempo estremamente ristretto, Elmar e Giacomo Blues sono diventati i ricercati numeri uno, superando di gran lunga Pasquale Hinnerkircher, il famigerato “mela bomber”, il pazzo che inserisce piccole cariche esplosive all’interno delle mele convinto di far fallire l’intero sistema economico sudtirolese. Il questore Angelino Pisciacane, soddisfatto per aver portato a termine la cattura dei due delinquenti vestiti di nero, è stato però accusato di aver esagerato nello spiegamento di forze avvenuto ieri tra le strade, nei cieli e nei corsi d’acqua del capoluogo bolzanino: vigili urbani in bicicletta lungo le ciclabili, molto goffamente, tentavano di star dietro alla Dodge Monaco berlina (comprata da Elmar ad un’asta della polizia), le bionde chiome dei cavalli Avelignesi permettevano alla polizia un controllo elegante e raffinato, gli Schützen cercavano di intimorire i due malviventi a colpi di carri armati caricati a salve (tenuti fino ad ora in segreto e mostrati per l’occasione) e la Ronda Atesina controllava che i fratelli Blues non scassinassero negozi durante il loro passaggio.
Pare inoltre che i due non fossero ricercati solo dalla polizia. Poche sere fa il loro gruppo musicale, la Blues Brüder Band, si è spacciato per il famoso country man George McAnthony suonando in un famoso locale della bassa atesina e facendo andare su tutte le furie il nostro amato musicista. Come se non bastasse, martedì scorso hanno pensato bene di buttare giù dal ponte Talvera i Naziskin dell’Alto Adige durante una loro manifestazione, costringendoli ad un bagno ghiacciato (in questo però non possiamo che appoggiarli).

L’arresto infine è avvenuto a Bolzano presso l’agenzia delle entrate dopo un inseguimento senza precedenti. I due fratelli si sono esibiti per l’ultima volta ieri sera alla sala grande del Palace Hotel di Merano, ottenendo un contratto e facendo un tutto esaurito con le hit Süße Heimat Bozen, Donami un po’ di Liebe, Jeder braucht jemanden e molte altre. Poco prima della fine del concerto sono usciti dalla sala concerti da una botola e si sono dati alla fuga lungo la statale verso Bolzano dando via all’inseguimento.

La domanda però è la seguente: sono davvero così pericolosi questi fratelli Blues?
In realtà pare che le motivazioni che hanno spinto i due delinquenti ad infrangere la legge ripetutamente fossero del tutto nobili: salvare dalla chiusura l’orfanotrofio cattolico dove entrambi erano cresciuti, nel centro di Bolzano. Una missione “per conto di Dio” come più volte hanno dichiarato durante l’interrogatorio. L’idea era quella di rifondare la vecchia band, la “Blues Brüder Band”, famosa in tutto il centro europa per il suo modo di suonare quel blues tirolese che tanto piaceva durante gli anni ’70 e sciolta al momento dell’arresto di Giacomo sette anni fa. Arresto pieno di controversie: i fans del complesso infatti ritengono che l’arresto e il conseguente scioglimento del gruppo fosse tutto un piano per favorire l’ascesa di un’altra band, la Spolpo blues band di Agostino Accarino.

Ora che tutta la band è stata arrestata, Elmar e Giacomo Blues potranno intrattenere il carcere intero suonando un’altra delle loro hit, “Il rock della Prigione”, soddisfatti comunque di aver portato a termine la loro missione salvando definitivamente dalla chiusura il loro vecchio orfanotrofio.

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  • Bolzano, 12 Luglio 1980 | Rtcj · 

    [...] È finita finalmente la fuga di Elmar Blues e di Giacomo Blues, i due fratelli bolzanini che da diversi giorni non hanno fatto altro che portare il disordine nella nostra tranquilla provincia altoatesina. Accumulando decine di accuse in un periodo di tempo estremamente ristretto, Elmar e Giacomo Blues sono diventati i ricercati numeri uno, superando di gran lunga Pasquale Hinnerkircher, il famigerato “mela bomber”, il pazzo che inserisce piccole cariche esplosive all’interno delle mele convinto di far fallire l’intero sistema economico sudtirolese. (Continua su Franzmagazine) [...]

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