Container: non il solito vintage

Siete anche voi amanti delle "cose vecchie"? Il fascino dell"'usato" vi rapisce ogni volta? Container è l'indirizzo per voi: un piccolo negozio, pieno di segreti. Nel quartiere di San Martino a Trento è un paradiso per gli amanti del vintage, che qui trovano capi, accessori e oggetti second hand di qualità, in ottimo stato e con una storia da raccontare.

Giro l’angolo ed entro in via San Martino. L’atmosfera, camminando in questa zona, è completamente diversa dal resto della città. Forse per l’architettura, data dal fatto che un tempo era la porta d’ingresso alla città per chi veniva dal nord, o forse per i negozi di usato e vintage dalla quale ci si trova circondati.
Pensavo – comunque – che non è un caso che questo quartiere, il più antico e da sempre il più creativo, sia stato scelto come angolo dedicato alle “vie dell’arte” a Trento.

Ora, da Container, scordate i classici secondhand-shop, dove quasi sono necessari mascherina antipolvere e guanti alti fino ai gomiti per scavare tra anfibi militari e maglioncini infeltriti, che certo sono d’impatto, caratteristici e attirano turisti e curiosi, ma poco pratici per chi il vintage lo vuole indossare e mixare con le collezioni contemporanee.

Dopo pochi minuti, sbirciando tra i capi, noto subito marchi come Lacroix, Dries Van Noten, Prada, Ferrè, Lacoste nei suoi completini da tennis retrò… E capisco che finalmente ho trovato “il negozio” che da tanto cercavo e chiedo a Matteo (titolare): “Scusa ma… sono usati?”.

Sorridendo cominciamo a chiacchierare e mi racconta della sua passione, da sempre, per i mercatini e gli abiti non necessariamente di marca, ma particolari, ricercati nei tessuti e nei dettagli, con predilezione per i brand un po’ di nicchia come Margiela e Carpe Diem.

Oltre alla quantità di vestiti, curioso anche tra gli accessori e l’oggettistica che Matteo tiene in negozio. Mi svela che i mobili sono stati fatti tutti da suo padre con materiali di recupero, anche quelli appesi al muro nella parte più interna del negozio.
“Alle pareti invece le fotografie che un amico (Marco Parisi) ha scattato nel periodo in cui siamo stati a Berlino e che mi ha regalato” continua Matteo “..anche i vinili provengono quasi tutti da lì”.

Ogni pezzo all’interno di “Container” ha una sua storia. Anche se non si direbbero cose così vecchie, viste le ottime condizioni in cui si trovano. Ed è proprio questo uno dei punti di forza, di questo vintage shop.
“Il mondo dell’usato è così, devi stare attento e guardare tanto i materiali, lana e cotone soprattutto. Se ci si muove sulle marche più famose è più alto il rischio di trovare dei capi contraffatti, smascherabili il più delle volte grazie ai libri e ai dettagli di garanzia delle case madri. Noi qui abbiamo però anche dell’usato artigianale, pezzi difficili da trovare”.

E mi mostra una giacca rossa, stile uniforme, decisamente vintage, con l’etichetta marchiata ‘Spadafora’. Incuriosita e ormai avvolta in questa atmosfera d’altri tempi guardo nel dizionario della moda che ha nel negozio e leggo: “Spadafora Marina, Bolzano, 3 maggio 1959, stilista italiana…”

E’ questo ciò che Matteo vuole nel suo negozio e la sua maniera di interpretare la filosofia e la domanda della clientela che ricerca il vintage style: particolarità, qualità e indossabilità.

Oltre a capi usati da Container si trovano dei coloratissimi abiti e accessori di Kokoro, laboratorio di moda romano che crea artigianalmente le sue creazioni; Mason’s, brand nato negli anni settanta dalla diffusione di oggetti e capi militari, americani nel suolo italiano, riproposti dall’azienda in chiave civile ma mantenendo i tessuti e la resistenza caratterizzanti dello stile.

Insomma Container lascia ampio spazio alla fantasia e alla libertà di ognuno di combinare i pezzi e dare un tocco di originalità anche ad un “banale” jeans.

Io parlo per le donne ma assicuro che,anche se occupa meno spazio, c’è un reparto uomo molto ben fornito e di ottima qualità (nonostante sia risaputo che gli uomini indossino i capi fino alla completa usura del tessuto…).

Tra una birra e vecchi giochi in scatola di Charlie Brown della MB degli anni ’70 (in perfette condizioni), arrivati da qualche soffitta svuotata, il pomeriggio è volato, ma consapevole del fatto che il valore acquisito dalle cose con il passare del tempo non ha prezzo, sono uscita con indosso un capo che probabilmente solo io posseggo.