Tutto esaurito per il terzo giorno dell’IFFI

Daniel Dlouhy - Cinema Brunch IFFI 2013 02

Il terzo giorno al festival comincia presto con “Susa” di Rusudan Pirvelli presso la sala del Leokino, mentre in contemporanea i pochi artisti già svegli si ritrovano presso il Cinematograph per un brunch in compagnia.

Ogni mattina un regista differente si presterà al dialogo con il pubblico per rispondere alle domande e spiegare meglio il proprio lavoro. Il primo è stato Daniel Dlouhy, felice della riuscita del suo “Etwas Paradies”, non solo per ciò che è visibile al pubblico, ma anche per le dinamiche sorte tra il team ed i protagonisti. Al centro della narrazione il cambio generazionale di una piccola popolazione tirolese emigrata in Perù il secolo scorso; ogni intervistato è stato conosciuto e seguito per alcuni giorni, così da riportare al meglio la vita di ognuno di essi, della loro generazione e di quella passata. Jean-Marie Teno + Mohammed Soudani - Cinema Brunch IFFI 2013La seconda mattina è stata la volta di Mohammed Soudani, che ha condiviso con i presenti la sua curiosità sulla scelta di inserire il suo “Lionel” tra i film per ragazzi, di cui la maggior parte difficilmente comprenderà il vero significato dell’opera. Realizzare il film non è stato molto facile in quanto ha dovuto lavorare con due bambini e soprattutto con un leone e si è divertito molto a raccontare come si dovevano rispettare i tempi dell’animale, i suoi pasti e i momenti in cui riposava e tutti lo osservavano incuriositi. Con lui in sala il suo amico e giurato dei documentari Jean-Marie Teno, ex concorrente dell’IFFI, nonché vincitore della scorsa edizione. Anche a lui è molto a cuore la situazione in Africa e parla del suo nuovo lavoro: la biografia di Ernest Ouandie (una donna che ha lottato per la libertà in Camerun), attraverso la quale racconta la difficile situazione politica del colonialismo e post colonialismo. Incontrati nel 2004, Teno aveva iniziato a raccogliere i pensieri della giovane, ma la decisione di ritrarre la sua vita è stata presa successivamente il suicidio che lo ha toccato personalmente. Ha deciso di scegliere “Leaf in the wind” come titolo in quanto nulla è certo e tutto vola via in un attimo.Ilian Metev - IFFI 2013Tante le programmazioni della giornata e i presenti nei due punti nevralgici del Festival, tra cui Ilian Metev. Il documentario “Sofia’s last ambulance”, già presentato in altri festival internazionali come Cannes e Zurigo e vincitore di molti premi e riconoscimenti, è stato proiettato il primo giorno dell’IFFI. Poche le parole che dedica al pubblico, in quanto ritiene che il film, di per sé molto impegnativo, parla da solo e non c’è molto da aggiungere.

Complice il tempo autunnale, le sale si riempio facilmente sin dalla prima programmazione del mattino, per concludersi a notte inoltrata con il divertente “Casting” di Eduardo del Llano, “Die Brücke am Ibar” di Michaela Kezele e la musica dei simpatici dj alternativi che raccolgono un gran numero di persone nel foyer del Leokino.

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