People + Views > Bloggers

May 31, 2013

Diario semiserio di un musicista fuori sede #07. Esami e gazzelle urbane

Alessandro Tommasi

Gli esami si avvicinano. Si percepisce nell’aria, questo odore di ansia, terrore, raccapriccio e pioggia autunnale. Pioggia autunnale. Pioggia autunnale.

Pioggia autunnale.

Dannazione è  praticamente giugno!

Ma vabbè, continuiamo questa piccola pagina di diario a letto, coperte addosso, immerso fra i cuscini, i piedi freddi e le luce accese per scaldarsi un po’. So già che fra due venerdì mi lamenterò del caldo atroce. Godiamoci l’ultima cioccolata calda dell’anno accademico insomma.

Torniamo a noi. Esami, dicevo.
Sì ci sono anche in conservatorio. Come quasi nessuno di voi saprà, il conservatorio è da qualche anno dotato di un nuovo ordinamento. I tradizionali vecchi ordinamenti vanno ad esaurirsi e verranno pienamente sostituiti dai nuovi corsi AFAM (Alta Formazione Artistico Musicale). La più grande differenza è che siamo ora a tutti gli effetti o quasi universitari. Si parte dopo la maturità, si danno esami in trentesimi che valgono crediti e i requisiti di entrata sono molto più alti. Come l’università siamo infatti strutturati 3+2, la nostra laurea triennale corrisponde al diploma dei dieci anni nel vecchio ordinamento, dunque bisogna già essere di livello intorno al settimo anno per potersi poi diplomare in altri tre e sì, queste cose sono noiose.
La cosa più interessante di tutto ciò è la valanga di esami che dobbiamo dare. Vige infatti l’anarchia, ogni conservatorio per sé, chiunque si organizza come meglio pare, basta seguire qualche vaga linea guida nazionale. Dunque eccomi qua, a scrivere pagine di diario per lamentarmi come ogni buono studente universitario perchè si avvicina la sessione estiva e fino al due luglio me ne starò a Padova a studiare, scrivere saggi e inventarmi cose per passare esami di dubbia utilità ma di piuttosto certa mole di studio.

Non che mi manchi Bolzano. E’ bella Padova. E’ bella perchè è nuova per me, perchè gironzolo e non conosco quasi nessuno delle persone che mi passano intorno. E’ bella perchè è giovane, perchè ha tantissimo potenziale e perchè è costantemente alla ricerca di qualcosa.
E’ bella perchè per me rappresenta una vita.
E poi è bella perchè è una bella città dopo tutto. Sì, gli alberi si contano sulle dita di una mano, gli spazi verdi sono pochi, le strade trafficate tante (almeno il centro è chiuso a tutti tranne che a residenti e autobus killer che si fanno strada fra la folla in piazza) e la gente è normalmente sclerata manco fosse chissà quale metropoli, però ci piace così. Inquinata, stretta, assurda, eppure capace di slanci di vitalità.
Ciò che nutre Padova dopo tutto sono gli universitari, i ragazzi che da tutta Italia e anche oltre si riuniscono qui per imparare e per far festa. E lo fanno. Soprattutto festa. Ma vi assicuro che studiano ogni tanto.
Dal mio canto invece mi piace polleggiare sul letto patavino, preoccupandomi a tratti per gli esami, urlando qualcosa ai coinquilini di tanto in tanto, attendendo pigramente il giorno dopo spulciando serie televisive consigliatemi da loschi figuri in conservatorio. Ogni mattina mi alzo nella savana selvaggia e corro perchè so che il tempo mi insegue e alle nove le aule vengono divorate in fretta e se voglio studiare devo sbrigarmi. Quindi normalmente mi sveglio alle sette e mezza, mi alzo alle otto e un quarto, mangio e mi preparo alle otto e mezza ed esco di casa intorno alle nove e qualcosa. Non sarei molto adatto alla savana.
Se fossi una gazzella, sarei già stata divorata. Probabilmente mentre mi lavavo i denti. Anche se in realtà non ho mai visto una gazzella lavarsi i denti.

Ma in questa giungla padovana fatta di vecchie case e viuzze acciottolate che massacrano le suole sottili ci si può anche svegliare un po’ tardi ogni tanto, permettersi di prendere le cose per un istante con più calma e godersi la pigrizia, per iniziare poi a mettersi sotto quando si è riposati e si può dare il meglio.
O almeno, questo è quello che continuo a ripetermi da quando sono arrivato. Non so poi se sia vero, lo scoprirò dopo gli esami.

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.

Archive > Bloggers