Music

May 15, 2013

Thony al Cristallo, concerto indimenticabile… almost a review

Lucia Munaro

Se non direttamente dal Paradiso, sembra venire almeno da un altro pianeta. Thony, cantautrice siciliana approdata con la sua band qualche sera fa a Bolzano nell’ultima data del suo Birds tour, ricorda forse nella sua musica la stessa “alienità” che uno trova in un dipinto antico come L’Annunziata di Antonello da Messina (non a caso forse un pittore anche lui siciliano). Là una Madonna di una bellezza indecifrabile, qui canzoni che hanno qualcosa di filastrocche inquietanti su accordi all’apparenza semplici e invece decostruiti e reinventati. Così che la musica assume un che di celestiale, anche se i testi, rigorosamente pensati, scritti e cantati da Thony in inglese, restano ancorati ad angosce, debolezze, incolmabili malinconie terrene.

Per chi c’era sabato sera al Teatro Cristallo, il concerto di Thony introdotto dalla valida band locale dei Moscaburro, resterà indimenticabile. Un altro colpo da maestro di Unclevanja, ovvero Vanja Zappetti, promoter da anni attivo in regione, che ha portato nel capoluogo altoatesino quest’altra singolare creatura musicale, scoperta dalla critica grazie al suo ruolo di attrice protagonista, oltre che per averne scritto la colonna sonora, nel film Tutti i santi giorni di Paolo Virzì. Di questi giorni la notizia che Thony, alias Federica Caiozzo nata a Palermo da padre siciliano e madre polacca e cresciuta tra la Sicilia, Varsavia, Roma, Londra e, dicevamo, un pianeta non meglio identificato, è tra le nominate per il premio David di Donatello come miglior attrice protagonista per il ruolo di Antonia. La sua canzone Flowers Blossom è invece in corsa per il Ciak d’Oro, nella categoria migliore canzone originale.

Tra i brani ascoltati a Bolzano, quasi tutti quelli presenti nel disco Birds, da Time Speaks a Dim Light, passando da Flowers Blossom, Birds e Promises e Quick steps. Con Thony alle voci e alla chitarra, quella acustica e quella elettrica in alternanza, accompagnata da Francesco Milani, l’altro pezzo del progetto Birds, alle tastiere, percussioni e ukulele, Andrea Ruggero al violino e Matteo D’Incà ottimo polistrumentista, questa volta eccezionalmente alla batteria (ma tutti i musicisti hanno usato magistralmente a seconda dei brani anche altri strumenti insoliti).

Unica cover del concerto Little Boxes di Malvina Reynolds, curiosa canzone dei primi anni Sessanta alla quale Thony dona un’irresistibile cadenza sincopata oltre che le inconfondibili sfumature della sua voce “di velluto”. Per il bis la band ha proposto il brano Blue Wolf con un mix di sonorità sperimentali e coinvolgenti, cadute dall’orbita di un corpo celeste irraggiungibile e al contempo terribilmente vicino, dentro l’anima di chi ascolta.

Photo: Paolo Brillo

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