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May 9, 2013

Brandog: Oscar + Giulia e le loro borse serigrafate e fatte a mano

Anna Quinz
Borse fatte a mano da Giulia Morello, con stoffe serigrafate da Oscar. Questo è Brandog, nuovo brand di accessori "Made in Alto Adige" che punta tutto su pezzi unici, funzionalità e creatività.

Che Odd (Oscar Diodoro) sappia fare un sacco di cose, chi lo conosce, lo sa. Ora però si è pure lanciato nel mondo della moda, insieme all’amica designer Giulia Morello, con la quale ha creato una linea di borse dal nome curioso: Brandog. Nel logo e nelle etichette, un simpatico cagnolino bianco, su fondo rosso. Nelle teste di Oscar e Giulia, invece, un sacco di idee.
Borse agili e fresche (ancora pochi i modelli proposti, ma cresceranno, contateci), quelle marchiate Brandog, per viaggiatori curiosi che vogliono nel proprio guardaroba un pezzo unico  ideato e realizzato dalle menti operose di questi due giovani creativi che non stanno mai fermi e che già pensano a come far crescere ancora questa piccola linea di prodotti rigorosamente hand made. 

Oscar, Giulia, sappiamo già che chi viene punto dalla serigrafia, diventa un supereroe… ma come, quando e perché la moda, nel vostro cammino?

O: A volte le cose nascono per caso, in un momento in cui tutto sembra essere al posto giusto nel momento giusto. Io avevo disegnato alcune texture per altri progetti e la mia nuova passione per la serigrafia stava crescendo. Giulia aveva già prodotto borse e accessori in stoffa cuciti a mano e durante una cena ci siamo detti “perché non unire le due cose?”

G: Io nei miei lavori precedenti ho usato stoffe di riciclo: vecchie tende, tovaglie, campionari di tappezzeria, jeans rotti… ma era da un po’ che cercavo una stoffa unica e che si potesse adattare al mio stile e i disegni di Oscar mi sono subito sembrati perfetti.

2Classica domanda da farsi al battesimo di un nuovo progetto. Che vuol dire Brandog?

O+G: La vera risposta ha risvolti comici, diciamo che dopo un brainstorming siamo approdati all’unione di brand (marchio) e O + G, le nostre iniziali. Leggendo tutto insieme ci è parso evidente che l’accento del nome portasse a enfatizzare dog, cane appunto.

Ma quindi, il cane del nome (e del logo), esiste?

O+G: No, il cagnolino non esiste, però ci fa ridere e un po’ rispecchia quanto ci divertiamo in ciò che facciamo.Nella presentazione del progetto la parte “progettiamo, illustriamo serigrafiamo”, mi è chiara. Ma “tagliamo e cuciamo”? Oscar, ti sei dato al taglio e cucito?

O: Per il taglio e cucito il mio apporto è più che altro morale, la vera sarta è Giulia.

G: Oscar fa le grafiche e le stampa sulle stoffe, io disegno e creo le borse.

Per chi sono pensate le vostre borse? E solo borse o il brand progetta altro? Tutti prodotti unici?

O+G: Per il momento le borse sono modelli femminili, direi senza limite d’età. In cantiere c’è altro ma cerchiamo di fare le cose con calma. Dal momento che tutto è fatto a mano, dalla stampa al montaggio finale ci sentiamo di dire che sì, sono tutti pezzi unici.

Oltre al fatto che è fatto da voi, perché dovrei volere un vostro prodotto?

O+G: Perché hai buon gusto e sai che quando dietro ci sono impegno e passione, il prodotto è di qualità.3Come pensate di distribuire, vendere, promuovere Brandog?

O+G: Per il momento parteciperemo a eventi (il primo sarà Artmaysound questo fine settimana a Bolzano), così saremo in grado di cogliere a caldo le impressioni della gente. Attraverso i social network vi terremo aggiornati sulle novità e presto lavoreremo ad un sito dove raccogliere tutto e permettere l’acquisto online.

A chi/cosa vi ispirate? (oltre che ai vostri gusti, suppongo)

O: Io personalmente mi ispiro all’artigianato e alla cultura del DIY.

G: Le mie borse nascono principalmente da un mio bisogno: volevo avere qualcosa di

personale, bello e comodo e che non costasse troppo!

Giulia, Odd e Brandog in 3 parole (ciascuno).

O: colori, stelle, cerchi

G: funzionalità, estetica, design

https://www.facebook.com/webrandog

Foto Armin Ferrari

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