Meet the Locals #5: Fabiola Martinez, creatrice di gioielli cilena a Catania

02.05.2013
Meet the Locals #5: Fabiola Martinez, creatrice di gioielli cilena a Catania

Sono nel centro di Catania, sotto l’arco che da piazza del Duomo porta verso la Pescheria, il mercato del pesce che in questo venerdì mattina è affollatissimo. Guardo con distrazione una bancarella di gioielli: abbiamo già fatto un giro lungo, siamo tutti stanchi e non ho intenzione di fermarmi oltre. Mia figlia vorrebbe un anello, ma mi sembrano tutte cose da grandi, per quanto costino davvero poco. Tutte queste considerazioni avvengono nel giro di pochi secondi nella mia mente, e mentre con il corpo sono già diretta altrove, con i figli appresso, un ultimo sguardo in quella direzione coglie una faccia sorridente in una posa che inevitabilmente mi impone di fermarmi e di tornare indietro per andare a parlarle. E così faccio.

Le vado incontro e glielo dico: stavo andando via, ma il tuo sorriso mi ha attirato con forza magnetica, faresti un anellino a me e alla mia bambina? È così che iniziamo a parlare e scopro che quella forza magnetica non è casuale. Signori e signori, vi presento Fabiola.

Come ti chiami, quanti anni hai e che lavoro fai?

Mi chiamo Fabiola Martinez, ho 45 anni e faccio l’artigiana (realizzo gioielli).

Da dove vieni?

Sono nata in Cile ma abito in Spagna da quando ho 16 anni. Adesso abito qui a Catania

Da quanto vivi a Catania e che cosa ti ha portato qui?

Sono a Catania da tre mesi. Sono venuta per l’Etna. Sono reikiana ed è la forza, l’energia dell’Etna ad avermi portato qui. Anche perché l’Etna è il secondo chakra del pianeta.

Che cosa ti piace di più di Catania?

Di Catania amo l’architettura barocca e le persone.

C’è qualcosa che non ti piace di Catania?

La spazzatura.

Dove vivresti se non fossi a Catania?

Non lo so. Sono felice qui e sento che ovunque vado c’è una missione da compiere e qualcosa da imparare.

Qual è la cosa più pazza che tu abbia mai fatto?

[Ci pensa un bel po’, poi sorride]. Sono molte. Difficile pensarne a una sola. Forse la più pazza è che in Spagna ho abbandonato tutto, il prestigio, il potere (avevo una bella carriera da ingegnere) per andare in ritiro in Tibet. E ci sono rimasta quattro anni. Secondo me è la cosa più pazza che ho fatto in vita mia, perché lasciare qualsiasi legame e certezza e scegliere di vivere una vita più semplice è una pazzia di questi tempi. Sono felice perché è stata un’esperienza al limite dell’empirismo: lasciare tutto quello che si ha e restare senza niente… lì ho capito che sono una figlia dell’universo e che è l’universo a guidarmi in tutta la strada che ho fatto in questi ultimi 25 anni.

Vuoi aggiungere qualcosa?

Questo mio lavoro è impagabile perché mi fa conoscere persone come te.

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