Lo sguardo altro del Trento Film Festival: molto più che la montagna al cinema

Lo sguardo altro del Trento Film Festival: molto più che la montagna al cinema

Tornano le giornate del Trento Film Festival – quest’anno alla 61ma edizione –  e subito ci si rende conto che portano con sé buone notizie: una di queste  è data dalla conferma dello staff di selezionatori che nelle ultime edizioni ha contribuito al formarsi di quello sguardo altro proprio di una rassegna cinematografica internazionale, senza per questo allentare i legami con la tradizione del festival (e questo lo si noterà soprattutto nella selezione del Concorso).

121 titoli in una decina di giorni, ai quali va aggiunto il fitto programma di eventi, mostre e attività collaterali (dal Parco dei mestieri a Montagna Libri ai numerosi incontri con ospiti e autori).

Come prevede uno schema già collaudato nelle precedenti edizioni, la rassegna cinematografica entrerà nel vivo il sabato, preceduta da una serie di eventi speciali, tra cui lo spettacolo di giovedì 25 aprile al Teatro Sociale Quando n’apparve una montagna… di Emilio Frattini e Oliviero Corbetta, ma soprattutto la sonorizzazione di Enis Aldjelis, die Blume des Ostens di Ernst Marischka eseguita dalla band turca BaBa Zula, in programma all’Auditorium S. Chiara venerdì 26 aprile alle 21. Enis Aldjelis, produzione austriaca del 1920 – inciso con nota di colore: il regista Ernst Marischka acquisirà una certa notorietà 25 anni dopo grazie alla serie di film dedicati alla principessa Sissi interpretata da Romy Schneider – è il primo lungometraggio girato a Istanbul e viene proiettato a Trento nella versione restaurata a cura dell’EYE Film Institute Netherlands e Filmarchiv Austria. BaBa Zula è una formazione di Istanbul che unisce il recupero di strumenti della tradizione mediorientale come il saz e la darabouka a una ricerca sonora che deve molto alle strutture ipnotiche di certa psichedelia a cavallo tra anni ’60 e ’70 e si colloca perfettamente in quell’affascinantissimo genere che è la Turkish psychedelia. E questo tentativo di ampliare lo spettro sonoro rispetto all’ormai sempre più scontato panorama delle rimusicazioni di film muti è senza dubbio un’altra buona notizia legata a questa edizione del Festival.

1L’evento di venerdì è il primo della sezione speciale Destinazione… Turchia (dopo le analoghe esperienze dedicate a Finlandia e Russia negli anni precedenti), che attraverso la lente di 12 tra lungometraggi, corti e documentari rivolgerà lo sguardo sul Paese, dalla metropoli ai territori dell’Anatolia. Tra questi, Polluting Paradise di Fatih Akin (Crossing the Bridge, La sposa turca), selezionato allo scorso festival di Cannes.

Il Concorso internazionale si aprirà sabato 27 con la proiezione di Hiver nomade dello svizzero Manuel von Stürler. Tra i titoli italiani in competizione, da queste parti più di qualche aspettativa è riposta in Materia oscura, girato in Sardegna nel poligono sperimentale di Salto di Quirra da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, già autori del documentario – tra gli altri – Il Castello, interamente ambientato nell’aeroporto di Malpensa e soprattutto nei suoi spazi inaccessibili, cupo racconto corale sui meccanismi del controllo.

Quest’anno le Genziane d’Oro e d’Argento saranno assegnate da una giuria composta dalle registe Pelin Esmer e Tizza Covi, dalla direttrice del Banff Mountain Film and Book Festival Joni Cooper, dal regista Daniele Gaglianone e dallo scalatore Maurizio “Manolo” Zanolla.

Il primo degli eventi fuori concorso, in programma sabato 27 alle 21, sarà il film australiano The Hunter, diretto da Daniel Nettheim e con protagonista Willem Dafoe nel ruolo di un cacciatore tra le foreste della Tasmania. Nella stessa sezione segnaliamo l’austriaco Die Wand di Julian Roman Poelser, il thriller spagnolo Fin di Jorge Torregrossa, la black comedy inglese Sightseers di Ben Wheatley e Der Glanz des Tages, di Tizza Covi e Rainer Frimmel, due autori senza dubbio noti ai lettori di Franz.

Il prezioso contributo d’archivio delle proiezioni speciali di quest’anno è dato soprattutto dal recupero, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, di alcuni lavori del documentarista veneto Giuseppe Taffarel (chi durante la scorsa edizione vide il documentario di Michele Trentini Piccola Terra ebbe modo di apprezzare alcuni frammenti del suo Fazzoletti di terra).

L’intervento di restauro del Museo Nazionale del Cinema di Torino ci restituisce due brevi film muti di Mario Piacenza (Ascensione al Cervino e Ascensione al Dente del Gigante). Conclude il quadro delle proiezioni speciali The Flight of the Airship ‘Norge’ over the Arctic Ocean, l’eccezionale documento sulla prima trasvolata polare di Roald Amundsen e Umberto Nobile, risalente al 1926 e restaurato dalla National Library of Norway.

Desta curiosità e conferma – se ve ne fosse ancora necessità – la freschezza della rassegna e l’occhio disincantato dei programmatori il doppio appuntamento notturno Le folli notti del Dottor Tyrol, a cura di Massimo Benvegnù e dedicato al recupero di un filone sotterraneo e misconosciuto come quello del B movie tirolese e su cui avremo modo di tornare in modo più approfondito nei prossimi aggiornamenti dal Festival (si è consapevoli che i concetti di B movie e Tirolo, se uniti, possano costituire una bomba dell’immaginario per una generazione di cinefili e che quindi vadano maneggiati con estrema cautela, ma è un lavoro che qualcuno dovrà pur fare).

Completano la rosa le sezioni Alp&ism, con particolare attenzione all’alpinismo contemporaneo, Orizzonti vicini, riservata ad autori e storie legati al Trentino-Alto Adige, Terre alte, con lo sguardo rivolto alla vita delle popolazioni di montagna e il consueto taglio etnografico del programma di Eurorama, a cura del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige.

Ai lettori sudtirolesi segnaliamo che, come sempre, i film del Festival saranno proiettati anche a Bolzano, dal 1° all’8 maggio presso il FilmClub – Cinema Capitol.

Trento Film Festival, 25 aprile – 5 maggio | Cinema Modena e altre location.

Per dettagli sul programma e informazioni pratiche: www.trentofestival.it

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