Music

April 23, 2013

Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #15. La notizia bomba

Eva Corre

La notizia piomba come una bomba in casa il giovedì pomeriggio e mi raggiunge subito al lavoro: la suoneria a tutto volume del mio cellulare irrompe indiscreta durante la riunione d’ufficio: è “La mozzarella blu” dei Punkreas. Imbarazzata, riesco ad agguantare il cellulare dalla borsa, mi alzo, scuse di rito, faccia da emergenza e mi fiondo nell’anticamera. Vedo che la telefonata giunge da casa, rispondo già con le “farfalle” nella pancia. Non dico neppure “Pronto?”, esordisco subito con “Cosa è successo?!?”. È la Figlia, parla in maniera concitata, l’entusiasmo si diffonde nell’aria e riempie completamente la stanza di rosa “Mamma, sapessi… Che bello, Kame viene in Italia!”.  Ci vuole un po’ per riprendermi dallo choc, per fortuna non si è allagato il bagno, non si è incendiata la cucina, non è un’emergenza. “Sento che sei contenta! Ne parliamo stasera, va bene?  Ma chi è Kame, che non mi ricordo?”… Già, chi sarà? Una delle ragazzine di Tokio con cui la Figlia tiene fitta corrispondenza in inglese-giapponese? Oddio! Già mi immagino la scena: due occhi a mandorla che suonano alla porta. “arigato!”.

Ma è solo il flash di un attimo, la voce della Figlia mi proietta una scena diversa: ”Quello dei KAT-TUN!”. “Aha, è il famoso concerto!”, penso risollevata. “Ah, sì, ne parliamo stasera a casa, così mi dici tutto, ok? Non posso stare tanto al telefono, sai?”. “Sì sì, mamma! Volevo solo dirtelo, adesso avviso la Ale, la Giova, la Lilli, la…”. La saluto e metto giù. Rientro in riunione e penso già a come organizzare la trasferta. Intanto sarà Milano. Le star straniere che fanno date in Italia vanno a Roma e a Milano. Tempo fa ho promesso di andare con lei ad un concerto. Una promessa è una promessa. Penso che ci sia un bel po’ di tempo davanti, sarà in autunno.

Torno a casa. Non faccio neppure in tempo ad appoggiare a terra la borsa e togliermi la giacca. La Figlia mi trascina davanti al computer, mi fa vedere la foto di Kame e dice: “Andiamo?”. Pronti! Mi mette allegria tutto questo entusiasmo. Chiedo: “Allora, quando e dove si tiene questo concerto?”. “Ma non è un concerto! Kame viene in Italia a presentare un film! A Udine, domani!”.

La notizia bomba era questa: Kamenashi Kazuya aprirà il Far East Film Festival di Udine, presenziando all’anteprima mondiale del film commedia “It’s Me, It’s Me” di Satoshi Miki. Inaspettatamente. La notizia è stata divulgata solo un giorno prima dell’apertura del festival. Ma chi sarà mai questo Kamenashi Kazuya, direte voi. Pure io non lo sapevo, anche se lo conosco bene, lo vedo ogni volta che riordino la stanza della Figlia. È uno dei tanti cantanti orientali appesi alle pareti della stanza, è uno dei Kat-tun, non saprei dirvi quale, mi sembrano un po’ tutti uguali. Però so che, come molti artisti pop giapponesi, fa un po’ di tutto e lo fa stramaledettamente bene, con precisione nipponica, direi. Ballerino, cantautore, attore, personaggio televisivo, produttore, conduttore radiofonico, modello: Kazuya è al top. Non solo nel suo paese.

La Figlia non molla, io devo aver fatto una faccia non proprio convinta. “Ci posso andare? Ci vado io da sola in treno!”. L’entusiasmo è incontenibile, per lei Trenitalia inizia con la T, come teletrasporto. “Domani? Da sola? E come si fa?”, penso io.  Per arrivare a Udine ci vuole un sacco di tempo in treno, bisognerà cambiare almeno tre volte… E i biglietti per il Festival? È veramente brutto riportare i figli sui “binari” giusti.

”Tu lo sai dove è Udine, vero? Prova ad andare sul sito di Trenitalia!”. Guardiamo insieme gli orari. La delusione è in agguato. “C’è solo questo treno che ha la coincidenza. Beh, con questo arriverei a Udine alle 22.00, la Prima inizia alle 20.30… E naturalmente dovrei tornare a casa… Mi sa che non posso andare, eh?”.

Quello che amo di più nei figli adolescenti è la leggerezza del sogno, tipica della loro età. Quella che fa pensare loro che Udine possa essere vicina come Trento. Il loro incredibile ottimismo, la visione rosa della realtà, la convinzione che l’entusiasmo riesca a superare qualsiasi ostacolo. È brutto a volte riportare i figli con i piedi per terra, mi lascerei contagiare volentieri anch’io, odio fare la parte del “pompiere” e spegnere i facili entusiasmi. Vedo un po’ di delusione nei suoi occhi.

“Tieni d’occhio i concerti, quelli li comunicano in anticipo, così riusciremo ad organizzarci. Vedrai che riusciamo a beccarli i Kat-tun, prima o poi!”

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