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April 22, 2013

10 buone ragioni per vivere in Alto Adige #57

Anna Quinz

10 buone ragioni (semiserie) per le quali anche la settimana scorsa (15 – 21 aprile 2013) è valsa la pena vivere in Alto Adige.

1. Perché ancora una volta i Bozner Filmtage si dimostrano appuntamento imperdibile e di pregio a Bolzano. L’atmosfera rilassata, cosmopolita e vivace ha riempito di persone le sale del Filmclub, mostrando non solo bei film ma anche e sopratutto che c’è ancora tanta tanta voglia di cinema. Non dimentichiamolo, ora che il clima festivaliero è già dietro di noi, ma continuiamo a guardare, scoprire e lasciarci incantare dalla magia unica della settima arte.

2. Perché sempre ai Filmtage[1] i nostri talenti si sono fatti onore. Tra attori, registi, tecnici, autori o anche semplici comparse, tantissimi gli altoatesini ormai a pieno titolo coinvolti nella grande macchina del cinema. Che si muove sempre più viva qui, in loco, ma che esporta – e con successo – prodotti locali che non siano solo speck e canederli ma anche film di qualità.

3. Perché in provincia di Trento si sono inventati un intelligente ed ecologico progetto per evitare la dispersione e lo spreco di cibo. Se siete da quelle parti e mangiate al ristorante, ma non avete troppa fame e non finite il vostro piatto, chiedete di portarlo a casa, con la vaschetta ad hoc “Ri gustami”, così riempi il tuo frigo e non il cestino della monnezza.

4. Perché all’ex cinema Astra di Bressanone, la mostra Re.use ci ha mostrato che l’Alto Adige si riconferma terra attenta all’ecologia e all’estetica del riuso. Mai buttare nulla, ci sono tanti e bravi designer capaci di ridare vita ed energia ad oggetti ormai invecchiati dal tempo. Che diventano nuovi e belli, per il vostro piacere domestico.

5. Perché la Val Pusteria è un piccolo paradiso della nostra terra. Montagne morbide in sottofondo, prati verdi e case tipiche e tradizionali avvolgono il visitatore che – se come me arriva dalla città – rimane incantato e immediatamente rasserenato.

6. Perché ancora una volta i ragazzi delle superiori dimostrano di amare il teatro. Il saggio del corso “Giovani in scena” li ha rimessi sul palco, a far vedere cosa sanno fare e cosa potrebbero fare ancora in futuro, dove le maestranze della cultura speriamo siano sempre vive e attive.

7. Perché ancora e ancora la musica risuona il Alto Adige, e non si fa fermare da nulla e nessuno. Non basta qualche cittadino che protesta perché ama il silenzio per poter guardare in pace I menù di Benedetta. La musica va più forte, e così altri concerti belli hanno riempito le nostre orecchie, uno fra tutti quello dei favolosi Rue Royale[2].

8. Perché lo sci in Alto Adige non è solo un business. Ci sono anche visioni che vanno a sottolineare l’importanza sana e costruttiva della pratica dello sport. Una di queste visioni è quella del nostrano “Steve Mc Queen” Erwin Stricker,[3] prematuramente scomparso ma che continua a parlare attraverso la voce di chi non può ne vuole dimenticarne talento e capacità comunicativa.

9. Perché un altro transformer – Francesco Capponi[4] – ha fatto capolino a The Hub, fotografando i sogni dei roveretani. che non si dica più che non avere una risposta precisa alla domanda “che lavoro fai?” è un limite. Capponi e gli altri transformer (tra i quali pure noi “Franziani”) dimostrano ampiamente il contrario.

10. Perché c’è chi arriva qui dalla Sardegna e porta cose nuove e gustose come il cake design. vedi Ilenya Ionta[5], e il suo negozio “Sweet art” dove trovate tutto per la torta perfetta e bellissima. Perché pure noi ci possiamo modernizzare un po’, rispetto ai tipici biscotti di Natale, o il classico (buono, certo) Krapfen.

* Nella foto il Castello di Brunico.

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