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April 20, 2013
Erwin Stricker: il pioniere visionario che affrontava la vita come una gara di sci
Karin Mantovani
Penso sia impossibile non rimanere affascinati dalla figura di Erwin Stricker, un atleta dalle prestazioni roccambolesche e dall’energia incrollabile, non solo in pista, ma anche fuori.
Alla serata Stricker Vision, tenutasi lo scorso 17 aprile presso l’Hotel Sheraton di Bolzano, in molti hanno potuto toccare con mano il carisma dell’atleta altoatesino scomparso nel 2010 e la grande passione che ha saputo trasmettere a sua moglie Linda e alla figlia Nina che dall’anno scorso, con la prima edizione della “Fabbrica del futuro”, sono divenute testimoni della sua filosofia e delle sue idee visionarie.
Se dovessi riassumere l’intero evento in poche parole o suggestioni, sceglierei di farlo attraverso le immagini – bellissime e piene di emozione – che hanno descritto in un breve, ma intenso, ritratto la biografia e le “gesta” di Erwin Stricker. La confidenza giocosa che Erwin aveva con la neve e con la disciplina che lo ha lanciato nell’olimpo degli atleti della discesa, gli faceva affrontare lo sport come una vera e propria avventura esistenziale, con quel coraggio sfrontato che lo rendeva irresistibile. La sua testa incorniciata da ribelli capelli biondi e il suo sorriso, mai stanco di manifestarsi in volto, lo rendevano uno Steve Mc Queen nostrano.
Le sue cadute a perdicollo ti portavano in un attimo, a fermare il respiro temendo il peggio, per ritrovarlo, insieme a un sorriso, un istante dopo, ripartire o rialzarsi.
La stessa sequenza di immagini ha anche raccontato di un uomo dalla grande capacità comunicativa, un uomo incapace di stare fermo, soprattutto nella ricerca di relazioni e di rapporti umani. La figlia Nina ha rivelato al pubblico in sala che suo padre amava stare al centro dell’attenzione, ma al tempo stesso non metteva nessuno in ombra. Penso sia vero: il suo grande carisma deriva proprio dal fatto che la sua forza si alimentava delle relazioni, della partecipazione delle persone ai suoi progetti e alle sue idee visionarie.
“The crazy horse”, oppure anche “It’s showtime” sono gli slogan che hanno continuamente segnato ritmicamente, come un metronomo, la serata e gli interventi che si sono susseguiti fino ad arrivare al momento clou, ovvero quello della premiazione delle personalità d’eccezione che hanno dato un contributo particolare e straordinario allo sport invernale. Il “Geierschnabel Award”, un premio che nasce dall’originalità di Erwin Stricker – Erwin aveva inventato le famose punte degli sci a becco d’aquila per ottenere delle prestazioni più competitive – è stato conferito in questa seconda edizione a Erich Demetz. Gardenese doc, anno 1938, ha dedicato tutta la sua vita allo sci, prima in veste di maestro, poi di discesista e infine di allenatore della FISI. A lui si deve la prima Coppa del Mondo di sci in Italia, ospitata per la prima volta nel 1970 nella sua Val Gardena e sempre a lui e alla sua intuizione si deve l’introduzione del primo sistema automatico di skipass agli inizi degli anni Settanta.
La famiglia Stricker e tutta la macchina organizzativa legata agli eventi che promuove ha però un cuore che batte (e batte forte) per i giovani sportivi e la loro formazione e maturazione non solo in ambito sportivo. Per dare eco a questa filosofia, Nina e Linda hanno chiamato due giovani e rampanti imprenditori quali Georg Spazier, la mente creativa che ha magistralmente diretto l’evento di enorme successo dei Giochi olimpici invernali giovanili 2012 di Innsbruck e Andy Varallo, vice Presidente di Dolomiti Supersky e vice Direttore di Weltcups Alta Badia. L’enfasi dei loro interventi mi ha quasi fatto pensare, per un attimo, che lo sport sia cosa esclusivamente da giovani. Non è così, non lo è decisamente: c’è bisogno del concorso di tutti, anche degli sportivi passivi, gli aficionados del divano, per far girare la linfa dello sport. C’è bisogno di chi lo sport lo fa e di chi, ex sportivo o meno, se ne fa promotore. E in questo senso, l’evento Stricker Vision 2013 è stata davvero un’iniziativa importante.
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