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April 18, 2013

Gianluigi Ricuperati (che il 22.04 a Bolzano presenta il suo nuovo libro): “credo molto nel territorio altoatesino”

Cristina Vezzaro

La produzione di meraviglia è l’ultimo romanzo di Gianluigi Ricuperati, da poco uscito da Mondadori. I due protagonisti del libro, Remì e Ione, non potrebbero essere più diversi tra loro: afono lui, logorroica lei; isolato dal mondo lui, piena di vita mondana e vitalità lei. Diversi anche nell’andamento della sorte, quando i loro destini si invertono, quando lui diventa ricchissimo e lei, ricchissima di famiglia, si ritrova con i beni bloccati. Eppure, per quanto improbabile (“Come può succedere una cosa del genere, su una montagna? Le montagne sono fatte per resistere agli sconquassi, sono incedibili, non cedono, non cedono – e invece cedono.”) l’incontro tra loro avviene.

Gianluigi, nel tuo romanzo l’incontro tra due solitudini, opposte ma uguali, riesce a “produrre meraviglia”. Quanto è casuale, negli incontri della vita, questa meraviglia?

Non è mai casuale, credo. È una specie di volontà carsica, che emerge. Le persone si incrociano, immagino, seguendo modalità e traiettorie non molto diverse da quelle che permettono agli strumenti telematici di agganciarsi alle reti che espandono informazione nell’aria. La più grande produzione di meraviglia del nostro tempo è ovviamente il fatto che tutta la conoscenza dell’uomo si sta trasferendo, anzi, sta diventando, la ‘noosfera’ concepita tanti decenni fa dal gesuita visionario Teilhard de Chardin.

Nel romanzo abbandoni l’usuale strumento di cui dispongono i protagonisti di un libro per comunicare, ovvero la conversazione (“che è il preliminare dei preliminari”), per affidarti a metodi da un lato più onirici ed evocativi, dall’altro più immediati, nella loro capacità di infilarsi nell’inconscio: da un lato le carte, cui Remì ricorre per esprimersi e cercare un contatto con Ione; e dall’altro la chat, che diventa l’unico spazio in cui i due protagonisti riescono davvero a comunicare alla pari. Oggi è difficile trovare una voce?

Non è difficile trovare una voce, non oggi più che in altri momenti storici (semmai il contrario) e nel romanzo non c’è alcuna intenzione metaforica o allegorica. È una sorta di sogno, una visione, che forse intercetta alcune tensioni superficiali o profonde del nostro vivere oggi, qui  - soprattutto in Europa, che è l’ombelico debole del mondo a venire.

“Lasciate ogni cinismo all’ingresso”: è quanto si dicono i visitatori della straordinaria casa composta da quattro appartamenti in quattro edifici diversi che Remì si fa costruire a Città Studi, Milano. Ed è a Milano che c’è la Domus Academy, la prima scuola post-universitaria di design e moda in Italia, di cui sei di recente diventato dean. Come e dove si incontrano le tue diverse passioni?

Più che passioni sono ossessioni professionali, cioè idee radicate intellettualmente ed emotivamente che si completano e germogliano in strutture come la scuola che ora ho l’onore e l’onere di dirigere. Per tutto ciò che riguarda la produzione di realtà, e la produzione di conoscenza, e la produzione di meraviglia, beh, sì, è necessario principalmente una cosa: credere quasi con ostinazione a ciò che si fa, e credere che ciò che si fa modifica in meglio ciò che è.

Non molto tempo fa sei venuto in Alto Adige, a Chiusa, per parlare di arte partecipativa e sostenibilità dell’arte. Quanta meraviglia può produrre l’Alto Adige?

Io credo molto in questo territorio, e credo che questo territorio – il vostro territorio – possa credere e avvicinarsi, credendoci, alle numerose comunità intellettuali italiane che si trovano oggettivamente abbandonate dalle amministrazioni. In tempi difficilissimi per la cultura pubblica, un territorio come l’Alto Adige può e deve diventare la motrice del paese, anzi, la motrice di quel pezzo d’Europa nel quale sta gloriosamente, montuosamente conficcato, come una candela accesa al centro di una torta depressa.

* Gianluigi Ricuperati presenterà il suo romanzo a Bolzano, nella libreria Mardi Gras in via Hofer 4 – nel distretto creativo Rosengarten – lunedì 22 aprile alle 18.30. 

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