Tutto il mondo è paese #15. Bolzano, 11 aprile 1935

È partito stamani il treno carico dei nostri soldati bolzanini diretto a Stresa. Qui avranno il compito di mantenere la sicurezza durante l’accordo chiamato “Fronte di Stresa”, che si terrà nei prossimi giorni tra il ministro degli esteri francese Pierre Laval , il primo ministro britannico Ramsay MacDonald e il duce Benito Mussolini. L’accordo ha come scopo quello di riaffermare i principi degli Accordi di Locarno e di dichiarare che l’indipendenza dell’Austria avrebbe dovuto continuare ad ispirare la loro politica comune. Il ministro britannico, nel ricevere l’invito ha affermato: “There poler a threathenol of burninlum if the guin be so grovelest dot.” Che in italiano significa: “Arrivo”. Il ministro francese invece è stato più telegrafico: “Parquettes”. Che in italiano significa “Mussolini, non mi stai per niente simpatico e a stento mi fido del fatto che tu voglia davvero stilare questo accordo. Comunque, mi metto le scarpe e arrivo.”

Mussolini pare abbia intenzione di giungere all’incontro in motoscafo direttamente dal lago. Per mostrare in modo indiscutibile la sua virilità guiderà lui stesso il motoscafo, a petto nudo e con un italico sigaro in bocca, a testa in giù, da sotto la barca immerso nel lago, ad occhi chiusi, a braccia incrociate e al contrario.

La domanda che ci siamo posti però è questa: perché sono stati scelti i soldati altoatesini quando il luogo dell’incontro è in Piemonte? Semplicemente perché i soldati altoatesini sono i migliori soldati in circolazione: coniugano la spontaneità italica e la precisione tirolese.

Ma torniamo ai fatti: Luca Pompermeier, 35 anni, cocainomane e Helmut Baruffetti, 23 anni, eroinomane. I due hanno cercato di bloccare la partenza del treno sdraiandosi sui binari. Peccato per loro che i binari fossero quelli del treno diretto al Brennero e che la stazione fosse quella di Vipiteno.

Quindi nessun problema per il nostro treno in questione. Solo una curiosità: al momento della partenza ci siamo trovati di fronte ad una curiosa reazione delle fidanzate e mogli dei nostri soldati. Donne che si sono letteralmente arrampicate verso le finestre dei vagoni per poter dare un ultimo bacio ai propri amati prima della partenza. A vederle parrebbe che i loro uomini siano destinati al fronte di una guerra lunga e lontana, mentre in realtà dovranno semplicemente passeggiare lungo il lago Maggiore per una settimana scarsa. Ma l’amore è l’amore e quando si fa sentire non può essere placato. Nemmeno da noi giornalisti che, nella costante angoscia di trovare la notizia del secolo, abbiamo provato ad intervistare le coppie nel momento del bacio. Queste non hanno fatto altro che emettere dei gemiti che abbiamo interpretato come un leggero desiderio di non essere disturbate.

Siamo però riusciti ad intervistare il caporale Roberto Libberdorf (nella foto è quello dietro la prima coppia dalla sinistra) il quale ha dichiarato:

“Nonostante sia contento di essere stato scelto per questo compito, in questo momento il mio umore non è proprio alle stelle. La ragazza che sta baciando il bastardo che ho davanti è la mia ragazza. Mi viene da pensare che sia vero il fatto che mi stesse tradendo da mesi con il tenente Lusinghi e con tutto il terzo battaglione. Ma forse in questo momento è semplicemente è convinta di star baciando me, d’altra parte siamo vestiti tutti così uguali! Non posso mica farle una colpa! Certo, dopo dieci minuti di bacio magari poteva ben accorgersene, ma sarà così emozionata per la mia partenza! Faccio finta di niente e vado a continuare la partita di cavacamicia con i ragazzi.”

Chissà quante altre storie si celano dietro un gesto così romantico! Non possiamo fare altro che augurare ai nostri soldati un buon viaggio e un buon lavoro!