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April 7, 2013

Festival Studentesco 43. Franz goes backstage #02: Marika, Mohy e l’ITC Battisti

Anna Quinz

Il viaggio comincia. Pochi giorni e il Festival Studentesco numero 43 accenderà i riflettori e metterà in gioco decine, centinaia di giovani intraprendenti e combattivi. Anche il viaggio di Franz nei backstage di questa edizione, parte da qui, con le interviste ai protagonisti. Primi a parlare i ragazzi dell’ITC Battisti, con la voce dei loro rappresentanti, Marika Farrara, 4BL indirizzo linguistico e Danish Mohy Ud Din, 5A programmatori.

Marika, Danish, cosa rappresenta per voi il Festival Studentesco?

Per noi il Festival Studentesco è la cosa migliore che uno studente possa fare. Un’esperienza indimenticabile e divertente: un palco che ti offre spazio per dimostrare il tuo talento, non solo agli altri, ma anche a te stesso e metterti alla prova. È decisamente una delle manifestazioni più belle organizzate nella Provincia di Bolzano.

Come convincere “gli scettici” a mettersi in gioco e prendere parte al Festival?

Convincere gli scettici non è una cosa semplice, ma bisogna trovare dei metodi adeguati per attirare la loro attenzione, per incuriosirli di più riguardo al Festival e infine coinvolgerli. Una delle motivazioni principali “da usare”, è quella di lottare e credere nella propria scuola e portare in alto il suo nome.

Quali i punti di forza della vostra scuola quest’anno? Su cosa puntate per la vittoria?

I punti di forza della nostra scuola sono sicuramente i nostri giovani talenti che hanno dimostrato fin da subito un vero interesse per questo Festival Studentesco. Inoltre non possiamo di certo lasciare da parte il Gruppo che si è andato a creare fin dall’inizio, ormai diventato come una famiglia per noi. Siamo riusciti a trasmettere la passione che volevamo far percepire dalle presentazioni iniziali e questo è sicuramente un ottimo segnale!

Quanto è importante vincere e quanto partecipare?

Fino all’anno scorso in un Istituto Tecnico si parlava solamente di partecipare, si invogliavano i ragazzi a divertirsi e a dare il loro meglio su quel palco. E questa cosa non è cambiata, però oltre al partecipare, ora si vuole ottenere di più! Tutto l’impegno che ci mettiamo dall’inizio dell’anno fino alla fine del festival, vogliamo sia ripagato al meglio! È giunta l’ora di dare una svolta e vi dimostreremo che anche un semplice Istituto può classificarsi tra i primi posti!!

1Emozioni, ricordi, aneddoti legati al festival, alle prove, alle serate vissute?

Per rispondere a questa domanda, potremmo stare anche tutta la giornata, perché sono veramente tanti i ricordi che un semplice palco, una semplice manifestazione e che dei semplici ragazzi portano dentro ciascuno di noi. Per uno dei nostri due rappresentanti è giunto il momento dell’ultimo anno e gli piange il cuore al solo pensiero che non potrà più partecipare al festival: quando si sente il proprio nome prima di salire sul palco, quando si sente il proprio cuore battere a mille, l’adrenalina salire, le urla di incoraggiamento da parte dei compagni di scuola e gli sfoghi che si donano alla gente sotto il palco finita la propria esibizione.. questi sono i ricordi, probabilmente più difficili da far passare.
Però c’è da dire che non tutti i ricordi sono belli, c’è il lato negativo anche nel festival: a partire dalle ingiustizie dei giudici, senza criticarli, ma crediamo che gli istituti vengano messi a un livello inferiore rispetto ai licei e quindi vengono anche sottovalutati. Nonostante questo, belli o brutti i ricordi rimangono sempre impressi nella nostra mente e non se ne andranno facilmente.

La cosa più importante imparata dal festival?

Il “non mollare mai”. Se si cade, bisogna imparare a rialzarsi e a continuare a credere nella cosa che si sta facendo. Potrebbe essere una scena da film, ma è proprio questo che si impara partecipando al festival. Abbiamo raggiunto i 5 anni di partecipazione e in tutto questo tempo abbiamo cercato solamente di migliorare con più grinta e forza, anno dopo anno.

2Da qualche anno partecipano attivamente anche le scuole tedesche. Che valore aggiunto dà questo al festival? Sono concorrenti “temibili”?

Credo che la partecipazione delle scuole tedesche sia un’ottima cosa. È un modo per confrontarsi con ragazzi non solo di scuole italiane, ma anche di lingua tedesca. Un’esperienza che ti permette di relazionarti direttamente con altri istituti (per esempio, con la categoria twin dove si prepara un pezzo teatrale bilingue, coinvolgendo 2 scuole, una italiana e una tedesca).

Per quanto riguarda la concorrenza, credo che nessun concorrente debba essere sottovalutato, indipendentemente dalla scuola che frequenta. Aggiungo comunque che è sempre meglio temere, rispettare e affrontare senza paura il concorrente che ci sta davanti!

La scuola avversaria che temete/odiate di più?

Come detto in precedenza, non ci sono scuole che non si temano.

Il festival unisce le scuole, non crea “odio” tra di loro se non solamente sana competizione.

Come convincere genitori/insegnanti/adulti in genere, del valore dell’esperienza Festival Studentesco?

I genitori e i compagni, quando vedono la nostra passione, la nostra grinta e la nostra voglia di farcela, automaticamente si convincono e molto spesso ci appoggiano e ci incoraggiano a migliorare ancora di più! Non potremmo chiedere di meglio! Stessa cosa vale per gli insegnanti, sono molto disponibili ad aiutarci nell’organizzazione delle prove ecc..

Il festival in 5 parole?

UN’ ESPERIENZA FANTASTICA DA PROVARE!

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