Music
April 4, 2013
Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #13. Ritmi tribali, conigli e trote al Pippo Stage
Eva Corre
Molti organizzatori utilizzano Facebook per dare visibilità agli eventi musicali. Personalmente lo trovo molto comodo ed è forse l’unico motivo che mi ha spinto ad aprire un profilo su Facebook. Gli inviti mi arrivano nel calendario e basta solo scegliere e organizzarsi per tempo. Questa volta Arci Bolzano ha pubblicato l’evento proprio a ridosso della data prevista per il concerto: è per questo che venerdì si stava un po’ larghi al Pippo Stage? Gli organizzatori potevano pubblicizzarlo prima, forse l’evento avrebbe avuto un maggior numero di partecipanti! È vero che proprio venerdì iniziavano le feste pasquali, però…
Inizialmente, avevo la mezza idea di andare alla “veglia funebre” al R’n'R Club per una delle due serate di chiusura (r.i.p.), ma appena ho saputo del concerto di venerdì al Pippo ho deciso di andare nella tana bolzanina dell’orso. In programma c’erano In Medias Res + La Piccola Orchestra Felix Lalù + The Crazy Crazy World Of Mr.Rubik. Il Figlio è sempre contento di sentire il Lalù, noi pure, anche se lo abbiamo appena visto poche settimane fa al CS Bruno. Non conosciamo gli altri gruppi, ma siamo dotati di una buona dose di curiosità, e questi promettono bene.
Iniziano i bolzanini In Medias Res: non mi colpiscono. Forse è il genere che non mi convince, un rock italiano non particolarmente originale o riconoscibile, secondo me, non mi emoziona. Il Figlio esagera e scherzando mi dice che sembrano i Modà: forse le nostre orecchie sono abituate a suoni più duri, tutto qui. Se un solo pezzo parla d’amore, noi lo cataloghiamo già come… neomelodico, ma non è così!
Per fortuna incontriamo Oscar Ferrari, il mancato senatore del Partito per tutti, il contadino-cantautore di “rock demenziale” che è lì in veste di spettatore: finiamo per farci distrarre dai suoi racconti. Storie di rapanelli, conigli morti ammazzati e trote “… che vive o morte hanno sempre la stessa espressione” ed è per questo che “è più facile colpire una trota che un coniglio, perché il coniglio ti guarda negli occhi prima di morire…”. Racconti agresti e un po’ “noir”, perle di saggezza da conservare, citazioni da incorniciare per i posteri: anche noi a Bolzano abbiamo i nostri “saggi”.
Finisce il primo gruppo, siamo in ritardo. Felix Lalù non delude mai e ravviva la serata per pochi intimi. C’è sempre qualcuno che lo sente per la prima volta e rimane stupito dalla sua originale esibizione: rock alpino, punk da cameretta, ma anche un po’ folk. Se ve lo siete persi, potete contattarlo per un concerto a casa vostra, comodamente seduti sul vostro divano.
È la volta dell’ultimo gruppo, The Crazy Crazy World Of Mr.Rubik: sono una vera scoperta per me. Interessante l’uso della batteria, a volte così africaneggiante, un ritmo incessante e ripetitivo, che si fonde a tastiere e chitarra distorta. Non chiedetemi il genere, non lo so, il sommelier (Il Figlio) non mi aiuta. Diciamo “alternative” così dico tutto e niente e faccio finta di capirci qualcosa anche se non è vero. Ritmi tribali che invitano alla danza, testi in italiano e una strana cover di CCCP che ci sta proprio bene nell’insieme. Il testo è solo in parte quello di “Live in Punkow” ma in realtà è un’altra cosa. È forse più un omaggio a Giovanni Lindo Ferretti, un’interpretazione, più che una cover.
Visto che il prezzo di ingresso era di soli 5 Euro (Applause!) compro anche il cd, in ricordo della serata. Sulla copertina c’è la fotografia di un cassonetto delle immondizie, sulla quale c’è scritto “Urna elettorale”: è una foto scattata a Napoli durante l’emergenza rifiuti. Bel suono, bella musica anche ascoltata dal cd: cerco di capire i testi, ma mi “sfugge”il significato di ogni singolo pezzo. Testi corti, ermetici: c’è sempre qualcosa che non afferro, anche leggendoli dalla copertina dell’album. Ho capito che parlano di crisi, non solo economica ma anche politica, parlano del momento storico che stiamo vivendo. Questo è il filo conduttore dell’album, poi del testo di ogni singolo pezzo ognuno potrà dare la propria interpretazione. Almeno credo… I testi fatti in questo modo sono sempre molto accattivanti: hai come l’impressione di leggere qualcosa di intelligente, così intelligente, che tu non sei in grado di capire appieno… e se questo ve lo dice una “Genia”, beh, non potete fare altro che crederci.
Comments