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March 25, 2013

10 buone ragioni per vivere in Alto Adige #53

Anna Quinz

10 ragioni

10 buone ragioni (semiserie) per le quali anche la settimana scorsa (18 – 24 marzo 2013) è valsa la pena vivere in Alto Adige.

1. Perché è nato il portale di notizie salto.bz[1]. indipendente, partecipativo, bilingue, salto ha forse capito – anche grazie alla nostra esperienza di Franz, primo web magazine altoatesino con queste caratteristiche – che la strada dell’informazione mediatica libera e aperta è una strada fondamentale, l’ha presa e ha fatto il salto. Ora il panorama delle notizie in Alto Adige è un po’ più ricco.

2. Perché in viaggio a Milano, girando per ambienti vari, presentandomi e specificando la mia provenienza, mi sono sentita dire in più e più occasioni: “ah, che bello, l’Alto Adige, io lo adoro”. Ergo, di ragioni per vivere qui ce n’è molte, e io le cerco e le trovo ogni settimana, ma sarebbero da chiedere anche a chi non vive qui, magari intitolandole “le ragioni per cui vorrei vivere in Alto Adige”.

3. Perché in viaggio a Torino, porto in dono alla mia ospite l’ottima Gulaschsuppe in barattolo della macelleria Bernardi[2] di Brunico. Che è buona e pure bella. Un’idea regalo con quel tanto di tipico e di “esotico” che per i non locali (ma pure ai locali) è sempre gradita.

4. Perché sempre in viaggio a Milano, ho incontrato i nostri “orgogli regionali” della Centrale Fies, che non stanno fermi un attimo e ora hanno lanciato un ottimo progetto insieme alla milanese viafarini DOCVA: Live_works[3], un premio per la performing art che dà linfa vitale a tutti coloro che hanno qualcosa da raccontare, performando.

5. Perché se la ripresa del paese (e qui guardo anche al di là delle nostre montagne) passa anche per la capacità di reinventare l’attività artigiana, orgoglio da sempre ed eccellenza riconosciuta nel mondo, un concorso di idee come Brocche 2.0[4], che chiede di reinterpretate in chiave creativa il chiodo della tradizione della Val di Ledro, non può che essere iniziativa gradita.

6. Perché, sempre parlando di reinterpretazione della tradizione, colpisce e fa piacere vedere come il performer Alessandro Sciarroni prenda il più tipico dei balli nostrani – lo Schuhplattler – e ne faccia una performance contemporanea, intelligente, inusuale. I danzatori di Folk-s[5] (visto a Milano nel festival Uovo, ma già a Drodesera l’estate passata) danzano battendosi le gambe fino allo sfinimento, loro o dell’ultimo spettatore in sala. Un mantra performativo che fa fare al nostro ballo un salto nell’oggi davvero impressionante.

7. Perché personaggi del calibro di Lella Costa[6], passano di qua (a Trento, per gli Incroci di Pagine del Museo di Scienze) e lasciano il segno.

8. Perché ora pare ufficialmente arrivata davvero, la tanto agognata primavera. E in giornate come quelle della settimana passata, sedersi magari in piazza Walther a godersi il primo caldo sole di stagione è cosa che paga e ripaga delle fatiche invernali.

9. Perché i talenti musicali altoatesini, a volte, lasciano senza fiato. Penso ai Satelliti – duo formato da Andrea “Pola” Polato e da Marco “Il Maestro” Dalle Lucche, che hanno incantato il pubbblico del binario 1 della stazione per l’apertura ufficiale di Uploadsounds[7].

10. Perche grazie agli ICT Days di Trentorise[8], la nostra terra è stata per qualche giorno “capitale dell’innovazione”. La speranza è che tutto questo non resti questione di una manciata di giorni, ma si spalmi nei mesi e negli anni.

 


[1] Ecco a voi salto.bz http://salto.bz/

[2] Il sito della macelleria Bernardi http://www.bernardi-karl.it/it/index.html

[8] Più info su Trentorise http://www.trentorise.eu/

 

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