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March 14, 2013

Luca Paternoster: “essere un professionista transformer è un privilegio meraviglioso”

Anna Quinz

Torna a The Hub l’appuntamento con Professione Transformer, ciclo di incontri che punta i riflettori su una “condizione professionale” sempre più diffusa, sopratutto nell’ambiente creativo. Essere transformer non significa non sapere cosa fare, veleggiare seguendo il vento senza meta, né essere indecisi e procedere per tentativi. Essere transformer significa fare mille cose, senza metterle in cassettini precisi, significa non mettere da parte nessuno stimolo, ma seguirli tutti, e fare molte cose contemporaneamente, legandole una all’altra, mescolando talenti e capacità trasversali. Siamo sempre di più noi transformer, e anche se questo porta il pensiero a parole come “precariato”, non bisogna scoraggiarsi, perché nulla è male, se ben sfruttato. Ce lo racconta anche Luca Paternoster, artista trentino che sarà ospite domani venerdì 15 marzo dalle 18.00 proprio a The Hub, per raccontare la sua personalissima esperienza di professionista transformer. L’ho intercettato, appena tornato da un viaggio intercontinentale, per fargli qualche domanda, per conoscerlo meglio. La cosa bella, il regalo che Luca mi ha fatto, è stato quello di non rispondere in modo didascalico, ma con spontaneità e leggerezza. Dalla pancia, come vuole la migliore tradizione di casa Franz. Ecco le sue risposte, correlate di domande. Consiglio però – visto che ci piace anche il lettore transformer  - di far finta che le domande non ci siano, di leggere solo le risposte, così come un flusso libero di pensiero. E poi, altro consiglio, prendete separatamente le domande, e rispondete anche voi, per capire se e quanto siete transformer.

Cosa significa per te essere “transformer”? Quando ti chiedono cosa fai nella vita, cosa rispondi?

Beh, posso sinceramente confessare che per me “essere transformer” è da pochissimo tempo non più solo riconducibile al giochino anni 90 made in USA.
Anche se il significato poi non cambia di molto.

In realtà dipende meravigliosamente dalla situazione: la gara a chi “lo ha più grosso”, che si usa tanto fare nelle tavolate da bar ecc.., non sono ancora in grado di sostenerla come vorrei.

Se si parla “one to one” invece tendo a confessare che cosa voglio fare da grande non lo so ancora con precisione, so solo che deve avere un branding da paura.

Quanto è liberatorio, se lo è, essere un professionista trasversale?

È un privilegio meraviglioso, spero di non perderlo mai.

Precariato: valore o limite?

Direi uno stimolo precario.

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Che tipo di artista sei? Cosa fai e come ti esprimi?

Quella “parola” legata al mio nome mi spaventa abbastanza. Mi muovo attraverso la curiosità, considerando molto il “sacro timore” per le arti in generale.

Come mi esprimo non ha definizione, cerco solo di fare “a mio modo” le cose.

Il mio intento è quello di creare uno stile universalmente applicabile, proporre dei canoni estetici, degli stilemi, uno stile di vita.

Qualsiasi momento (qualsiasi) è un potenziale colloquio: dal caffè al bar alla cena, al viaggio in aereo.

I lavori “migliori” che ho fatto, per adesso, sono sempre nati da coincidenze incredibili; dal tipo con cui ho parlato in aeroporto, alla sorella del fidanzato dell’assistente dello studio dove “lavoro”.

Come e di cosa vive, oggi, un’artista, in particolare Luca? Come dovrebbe poter vivere in un mondo perfetto?

Se ci fosse un mondo perfetto non sarebbe così divertente.

Consigli per un aspirante transformer?

Non mi sento assolutamente nella condizione di poter dare buoni consigli, sono ancora nella fase dove e meglio ascoltarli piuttosto che darli.

Comunque “far le cose con amore”, come mia nonna diceva, non è mai un brutto punto di partenza.

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There are 2 comments for this article.
  • ornella · 

    Fotografia, grafica, comunicazione, ceramica, arte e design, decoratrice, blogger, viaggiatrice…sognatrice! Da domani, quando mi chiederanno cosa faccio di mestiere dirò che sono una transformer! Grazie del suggerimento… Ornella

  • patrick · 

    ciao Luca, ho seguito anche il tuo workshop al Mart, e mi piace tantissimo il tuo stile, sei una persona spontanea, mi piaciono molto i tuoi lavori!
    hai detto che i tuoi “lavori” sono nati quasi sempre da coincidenza, ma sono sicuro che in futuro saranno loro a cercarti perche hai un talento indiscusso.