Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #06. La maledizione della cover colpisce TBSOD

06.02.2013
Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #06. La maledizione della cover colpisce TBSOD

Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #06. La maledizione della cover colpisce TBSOD

06.02.2013

Alzi la mano chi tra noi non ha tifato per loro nella competizione di X Factor 2009! Magari anche solo per quel senso “campanilistico” che ti prende in questi casi. A quel tempo, i Bastard Sons of Dioniso erano un giovane gruppo trentino, che voleva esportare la propria musica fuori regione e che, quasi per caso, si è trovato catapultato in TV, a coverizzare brani famosi, distanti anni luce dal loro genere musicale, il tutto secondo il format dello show. E sono arrivati pure in finale. Un paio di mesi per diventare famosi, cantando pezzi molto popolari (e non suonando, pur essendo musicisti), e i due anni seguenti per cercare di scrollarsi di dosso il “marchio” del talent e farsi apprezzare dal mondo musicale un po’ snob del rock “indipendente”. Una strada in salita, in realtà, come cercare di nuotare controcorrente. Dopo l’addio definitivo alla major, un’ulteriore svolta con i nuovi pezzi. Ricevono ottime recensioni per il loro album “Per non fermarsi mai” (2011) e continuano tenacemente a percorrere la loro strada, intenzionati più che mai a ritagliarsi un posto nel panorama musicale italiano. Tra il 2011 e il 2012 fanno più di 100 concerti in giro per l’Italia e vivono di musica. Tre bravi ragazzi, testimonial di associazioni umanitarie e costruttori di pozzi in Africa… Sparare su di loro sarebbe come sparare sulla croce rossa. Insomma, fin qui sembra una favola rock, di quelle che piacciono a me…

Eppure, la “maledizione della cover”, come la chiamo io, pare non volerli abbandonare… Sabato sera siamo stati al R’n’R Club, proprio a vedere i Bastard. Seguo sempre con molto interesse i gruppi della nostra regione. Ho avuto già occasione di sentirli dal vivo, conosco il loro repertorio. Sono curiosa di vedere se la loro musica sta cambiando e quale direzione sta prendendo. Se sono riusciti a fare un “salto di qualità”. Al Figlio non piacciono proprio, troppo leggeri per lui, ma è curioso e non rinuncia a venire, così ho a fianco uno che non risparmierà critiche.

La serata incomincia male: sarà una cover band ad aprire il loro concerto. La notizia mi fa storcere subito il naso. Non tanto per la band stessa, quanto per l’occasione mancata (la mia) di poter ascoltare un gruppo locale con pezzi originali in apertura di concerto. Nasce da qui l’idea di fare un articolo un po’ “pepato” per la rubrica di Franzmagazine, del tipo “Cover Bands Vs Bands originali”. Entro agguerrita con il mio bagaglio di idee anti-cover al RnR. The Eternit iniziano il concerto proponendo pezzi degli Ufo, ZZ Top, Foo Fighters e AC/DC. Non voglio sparare a zero su questo gruppo, che sicuramente ha fatto il compitino al meglio; ma la scelta dell’organizzatore di mettere una cover band in apertura di serata non la capisco proprio e non mi piace. Non ci sono già troppe serate riservate a tribute o cover band? Evidentemente la logica di mercato è diversa. Loro comunque suonano e il pubblico applaude educatamente. Al Figlio cade già la palpebra e afferma che non c’è niente di nuovo e mi chiede se il vero cantante degli AC/DC è più giovane del nonno.

Poi è la volta dei Bastard. Sono precisi, fin troppo “pettinati”, l’esperienza fatta in giro sui palchi d’Italia si vede sicuramente. Io li preferivo più grezzi, l’eccessiva perfezione fa perdere la freschezza, la spontaneità e l’entusiasmo, i testi in italiano non mi convincono. I pezzi appartengono all’ultimo album e a quelli precedenti e questo fino a metà concerto…. Al Figlio cade anche la seconda palpebra. La maledizione della cover è in agguato… Prendono le chitarre acustiche, ci fanno sentire due pezzi dei Tenacious D. Cantare cantano veramente bene: voci, cori, che dire? Perfetti, quasi meglio degli originali! Ma … accidenti, sono due cover! Poi un’altra dei Beatles. Fatta da dio, precisa, sarebbe contento anche John Lennon, ma caspita è una cover anche questa! Eh si, è la maledizione della cover, quella che ti prende all’improvviso e forse ti dà l’illusione di vincere facile… Accidenti! Le cover non ci dovrebbero proprio stare! Non siete più un gruppo di dilettanti che gira le valli e ha solo quattro pezzi originali ed è costretto a fare la cover per arrivare alla mezz’ora! Non siete neppure alla festa di piazza, dove gente distratta beve birra e balla qualsiasi cosa, meglio se conosciuta! Ed io che pensavo di innescare un dibattito… criticando l’eccessivo spazio dato alle cover bands a scapito di quegli autori che si sbattono per proporre la loro musica … Ma quando anche la band che dovrebbe fare pezzi originali ci piazza tre cover a metà concerto? Qui mi casca tutto il castello!

Accidenti, Bastard! Spezzate la maledizione! Rompete l’incantesimo! Saltate il fosso! Tagliate il cordone ombelicale definitivamente! Le cover le fate bene, lo sappiamo, ma con grande simpatia, basta cover! Ok, ci si raddrizza, si torna ancora ai pezzi dell’ultimo album. Sono quelli loro. Alla fine, nel bis, ancora tre cover? AC/DC e Black Sabbath. Accidenti! E sono 6 in tutto! Questa delle cover è una vera maledizione per i Bastard… e quando finirà? A questo punto la palpebra cade anche a me.

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