Film a Km0. I premiati. Secondo posto a “Will you still love me tomorrow?” di Matteo Maffesanti

29.01.2013
Film a Km0. I premiati. Secondo posto a “Will you still love me tomorrow?” di Matteo Maffesanti

La motivazione della giuria: per il forte legame tra natura e territorio, l’immagine creata e l’immediatezza del messaggio attraverso una sintesi poetica e ben calibrata.

Per conoscere meglio il regista:

Chi è nella vita Matteo e cosa fa?

Mi chiamo Matteo Maffesanti nato a Verona nel 1972. Regista e Performer, mi sono diplomato presso il Teatro Nucleo di Ferrara, scuola diretta da Cora Herrendorf. Utilizzo il linguaggio teatrale e video in differenti contesti artistici e sociali. Il focus della mia ricerca ruota attorno al linguaggio del corpo con particolare attenzione alla disabilità. Mi avvicino al cinema attraverso workshop di analisi, ripresa e sceneggiatura. Ho collaborato con l’Università degli studi di Verona realizzando il Cortometraggio Cinquanta di questi giorni distribuito da Aracne Editore di Roma con il contributo della Regione Veneto. Conduco laboratori video e teatrali nelle scuole e in centri educativi, realizzando numerosi cortometraggi  tra i quali “Il controllo del cuore”, vincitore del primo premio al Festival Altresequenze di Verona e del premio psicologia autentica al Festival del Cinema Nuovo di Milano, “Racconta la verità”, selezione ufficiale al Sottodiciotto Film Festival di Torino e al Girocorto Film Festival di Roma e il videoclip “Assolo”, finalista al Pistoia Corto Film Festival 2011 e al Cuneo Film Festival 2011. Ho partecipato in veste di video artista a “Spazio: A European network for dance creation” progetto di alta formazione nelle arti performative in relazione con le nuove tecnologie, condotto da Lucy Cash, Gitta Wigro, Nicole Sailer e Dany Mitzman e al progetto Europeo “Act Your Age” progetto  di promozione del dialogo intergenerazionale e dell’invecchiamento attivo attraverso l’arte della danza. Dal 2011 collaboro con il coreografo e performer Alessandro Sciarroni nel progetto coreografico Folk’s e con la coreografa e danzatrice Francesca Foscarini nei video “Kalsh” e “Cantando sulle ossa”, selezione ufficiale al Performing Art Film Festival e con Ullallà Teatro nello spettacolo “Rosaspina –  storia di un bacio”, una produzione Opera Estate Veneto. Come performer ho partecipato con il Collettivo Jennifer Rosa di Vicenza nelle performance “Stato in luogo”, “Stato in moto” e “A different you”. Attualmente sto realizzando con il Collettivo Elevator Bunker una performance dal titolo “Shoe” in residenza presso il CSC Centro per la scena contemporanea di Bassano del Grappa.

Quanto conta nella tua vita il linguaggio video? È un mestiere, una passione, uno svago?

Nella mia vita il linguaggio video è di grande importanza perché negli anni insieme all’arte performativa sta diventando una professione.

Da quale idea, come quando e perché è nato il progetto di questo film?

Will you still love me tomorrow? è un progetto video nato durante la produzione di Folk-s, l’ultimo spettacolo di Alessandro Sciarroni definito dallo stesso: “una pratica performativa e coreografica sul tempo”. Il lavoro nasce da una riflessione sui fenomeni popolari di danza folk antica sopravvissuti alla contemporaneità. Lo Schuhplattler è un ballo tipico bavarese e tirolese. Per questa ragione, ho seguito la ricerca di una compagnia di danzatori contemporanei ha svolta in Süd Tirol. Il breve cortometraggio è stato girato ai piedi delle Piramidi di Terra, i simboli del Renon. Proprio come una tradizione popolare, le Piramidi di Terra lottano contro lo scorrere del tempo per sopravvivere, per non scivolare a valle. Emblema della fragilità dell’esistenza, un piccolo albero, resta ostinato sulla cima di un profondo precipizio. Il video è nato in maniera spontanea, a partire dall’incredibile scambio di energia che può intercorrere tra un albero, il paesaggio e un uomo.

Soddisfazioni, problemi, curiosità, aneddoti da raccontare del “making of”?

La soddisfazione più grande nel making of è legata alla possibilità di girare un video in un luogo così affascinante, magico, che mi ha regalato suggestioni e modalità di ripresa uniche in piena sinergia con la natura, senza sottovalutare i rischi dati dalla posizione precaria in cui ci siamo appostati.

Quali i sogni e gli obiettivi futuri, del film (su quale schermo vorresti vederlo, ad esempio?) e tuoi (personali e professionali)?

Il video sta seguendo il percorso della performance Folk’s del coreografo Alessandro Sciarroni, attraverso istallazioni nei luoghi in cui si svolgono le repliche. In parallelo Will you still love me tomorrow? sto cercando di proporlo a vari festival di video/danza. Per quanto mi riguarda, il sogno più grande è quello di realizzare un lungometraggio. Un progetto che ho iniziato da qualche mese. Ho terminato da poco la stesura del trattamento ed ora mi sto preparando a scrivere la sceneggiatura.

Dato il tema del concorso “Km0”, quanto conta e quanto eventualmente influenza il tuo lavoro creativo (nel bene o nel male) l’essere nato qui e non altrove?

Il luogo in cui sono nato sicuramente influenza il mio lavoro, la mia ricerca artistica e la mia storia personale. Penso che sia da considerare in positivo un elemento che aggiunge spunti di riflessione e non limiti dati dalle poche possibilità a livello artistico che offre.

Cosa ti piace e cosa no, della tua terra?

Sono attratto dalla mia terra per le tradizioni e la cultura popolare che la rende unica e affascinante, per la natura e il territorio, per le contraddizioni forti che la contraddistinguono e per i rapporti umani tipici della provincia. Mi piace considerare però la mia terra un luogo da cui allontanarmi, partire per altri orizzonti, alla ricerca di nuove esperienze, altre possibilità. Solo in questo modo, nel momento del ritorno, posso apprezzare fino in fondo gli aspetti positivi della terra da cui sono partito.

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