Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #04. Pornoriviste al Rock’n’Roll Club

22.01.2013
Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #04. Pornoriviste al Rock’n’Roll Club

Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #04. Pornoriviste al Rock’n’Roll Club

22.01.2013

“Allora li hai sentiti sul tubo?” chiedo al Figlio a proposito delle Pornoriviste e poi continuo “Io ho sentito qualche pezzo… La musica è punk, non sembra male, certo che i testi… Mi sembrano leggeri… Interessante sì, ma un po’ diverso dal punk italiano che conosco…”
“Non devi fare confronti, GENIA, il punk che conoscevi tu è morto ormai!” Improvvisamente mi sento un po’ più anziana. Ma non sarà invece che è vicino ad un’altra svolta? Un ritorno al grind? O al brutal death? Andiamo verso il noise? Eppure due settimane fa gli era piaciuto il concerto garage punk!
“Che fai, Figlio, non vieni al concerto?”
“No, stasera maratona Signore degli Anelli! Ma se vai, puoi sempre portarmi un cd!”

Il Fantasy, almeno per stasera, “tira” più del punk italiano. Oppure, da domani, il Figlio tornerà alla carica con il desiderio di andare al festival grind in Cecoslovacchia. Ok, io però al concerto ci vado comunque con il Marito.
Vi dirò, il nome del gruppo mi ha subito incuriosito e quel certo fermento notato su facebook tra i miei amici più giovani, mi ha fatto capire che forse era un gruppo che valeva la pena di vedere. Non conoscevo la band, sapevo solo che si trattava di un gruppo punk italiano, sei album all’attivo, in tour per la presentazione del nuovo cd dal titolo “Le Funebri Pompe”.
Entriamo al R’n’R alle 22.00 e notiamo già un bel movimento, alcune persone in fila alla cassa. Lancio la prima occhiata nella zona pub e la prima persona che vedo è il solito ragazzo con il cappottone nero gothic e cappellino di lana che incontro a quasi tutti i concerti. Ho iniziato a pensare che abbiamo gli stessi gusti musicali e il fatto di vederlo qui, mi fa pensare che sarà una serata interessante! La stragrande maggioranza del pubblico arriva dal vicino Trentino, nel pub si sta giocando a freccette e calcetto in attesa dell’inizio dei supporter, The Froggers. Trovo un paio di amici musicisti trentenni, che conoscono le Pornoriviste dal loro cd di esordio, “Sogni e incubi”, di almeno quindici anni fa. Mi spiegano che sono “il gruppo mito” della loro adolescenza. Ah, ecco perché non li conosco. Che cosa facevo io, una quindicina di anni fa? Probabilmente ero occupata a tirare su figli piccoli ed ecco il motivo del mio vuoto culturale. I miei riferimenti storici in tema punk italiano iniziano con gli Skiantos, passano attraverso i Cccp e arrivano ai Punkreas… poi c’è il vuoto.
Iniziano i Froggers, giovani, sudano parecchio e si danno da fare: devono essere venuti dal Trentino con il pullman perché hanno un bel po’ di fans agitati a ridosso delle barriere. Non so dirvi di più, non mi “prendono” più di tanto; anche perché nel frattempo mi passa proprio davanti agli occhi il cantante dei Forgotten Dicks, che avevo avuto modo di apprezzare come performer un anno fa e… mi distraggo. Mi complimento con lui e poi torno a fare due chiacchiere al bar, mentre i Froggers continuano a scaldare il pubblico, che piano piano sta diventando più numeroso. Quando iniziano le Pornoriviste tutti quelli che erano al bar accorrono sotto il palco saltando e la sala ha ora un buon numero di spettatori. Il cantante ha una voce nasale un po’ irriverente e che ben si adatta al suono punk. Dopo un paio di pezzi sono già lì che ballo, mentre la gente si agita buttandosi anche dal palco. Non è un pogo da urlo come quello visto al concerto dei Casualties, ma tutti si divertono a muoversi, a saltare e a volte anche a cantare al microfono. Il cantante ogni tanto manda a fanculo il pubblico in tono ironico e forse è questa, oltre alla musica, la cosa più punk che ho visto. Mi tornano in mente le parole del Figlio: “il punk che ricordi tu è morto, GENIA!” Ha ragione! Questo è il punk più giovane, nato dopo la metà degli anni novanta, dopo la caduta del muro di Berlino e degli “opposti estremismi”. I testi mi sembrano un po’ ambientalisti, un po’ anti-casta, un po’ anti-lega, un po’ anti-tutto-ma-non-troppo. Un punk italiano un po’ gigione e non troppo arrabbiato… e va bene così! È stato un bel concerto, mi sono divertita e ho pure comprato due cd: il primo e l’ultimo. Mi rimane un dubbio, però: perché non hanno fatto il bis?

SHARE
//