Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #03. Il poster del destino

15.01.2013
Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #03. Il poster del destino

Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #03. Il poster del destino

15.01.2013

“Figlio, come è andata la scuola?” E’ la domanda che mi ostino a fare ogni giorno, anche se so benissimo che la risposta è come ogni giorno un “bene” privo di ulteriori dettagli. Ma ieri la risposta è stata diversa.

“Bene, GENIA! Il metallaro dell’altra terza mi ha dato il poster dei Black Sabbath!… Anche se a me non piacciono i Black Sabbath…” dice aprendomi il poster sotto il naso.

“Beh, dai! E’ stato carino a farti un regalo! I Black Sabbath sono pur sempre un gruppo storico, parliamo di Ozzy Osbourne in fondo! Gli hai detto grazie, vero?”

“Guarda GENIA che non è mica un regalo… E’ un’adozione a distanza. Me lo ha dato perché i suoi genitori glielo hanno fatto staccare dal muro… glielo tengo e magari prima o poi… magari cambiano idea, poi lui me lo chiede e io glielo restituisco!”

“Ahhh, ho capito! Hanno appena imbiancato le pareti di casa! Vedrai che dopo i primi sei mesi di bianco, quando le ditate saranno visibili, glielo faranno riattaccare per nasconderle!”

“Guarda GENIA che non hai capito niente! Glielo hanno fatto staccare perché si sono convertiti ad un’altra religione.”

Si è voltato per fissarmi negli occhi. Voleva cogliere la mia espressione di stupore. La mascella mi stava lentamente scivolando verso il basso, facendomi aprire la bocca a forma di “Ohhh!”, i miei occhi si stavano spalancando e le mie sopracciglia si stavano sollevando formando la più classica espressione basita. Ma è stato un attimo e forse ce l’ho fatta a non tradire il mio disappunto, ho subito girato lo sguardo rituffando le mani nell’acqua della lavatura piatti. In questi casi, bisogna farsi uscire subito una frase politicamente corretta, qualcosa che non puzzi di attacco alle altrui religioni; parole che non smontino il ruolo tutorio della figura di genitore, il tutto con una voce impostata. La voce del saggio che parla e non la solita espressione colorita che mi faccio uscire dalla bocca quando mi passa l’autobus sotto il naso. Respiro profondamente.

 “Sai, Figlio, non dico che i genitori abbiano sempre ragione, ma bisogna pur sempre rispettare quello che i genitori scelgono per i propri figli… e bisogna rispettare anche le altre religioni e l’educazione religiosa che …”

 “A me, GENIA, sembra una cavolata…Comunque…Io lo posso attaccare?!”

 “Certo che lo puoi attaccare! Non finirai certo all’inferno per aver attaccato il vecchio Ozzy al muro...”

Sorridevo ripensando all’inizio del film “Tenacious D e il destino del rock”, grande film. Ci sarà un giorno in cui lo proietteranno anche a scuola? La musica di Tenacius D… il duello con il diavolo, la scena iniziale… la scena iniziale?! La porta!!!

“Aspetta, Figlio! Fammi vedere come lo attacchi! Non usare le puntine da disegno! Non sull’armadio e non sulla porta, se no me la rovini! E’ nuova e costa una cifra! Hai capito?! Altrimenti ti ci mando io all’inferno! Te e Ozzy Osbourne!”

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