Soggetti in cerca di autore

11.12.2012
Soggetti in cerca di autore

Rigoberto è un aspirante scrittore che si vede rifiutare una sceneggiatura dopo l’altra. Decide allora di scriverne una autobiografica nella quale un’aspirante scrittore, dopo essersi visto rifiutare una sceneggiatura dopo l’altra, decide di scriverne una autobiografica. Il film finisce con un primo piano di Rigoberto. Pensieroso.

Orlando è un giovane attaccante della Ternana, ignorante e felice. Il suo mondo collassa improvvisamente quando realizza che se il suo sport si giocasse con delle piccole piramidi di granito al posto dei palloni, bisognerebbe mettere del plexiglas davanti alle tribune per evitare gli schizzi di sangue e un giocatore potrebbe fare al massimo 3 colpi di testa in carriera prima di finire ad un reality show con Briatore. La crisi esistenziale si risolve felicemente quando Orlando cambia marca di gel per i capelli.

Nichi è governatore omossessuale che decide di candidarsi alle primarie di un altro partito. È una mossa insensata ma quel mese Vogue diceva che le primarie erano sexy. La campagna parte bene copiando il design minimale di alcuni distributori del latte di Stoccolma, finché non naufraga in una serie di foto su facebook che ritraggono Nichi impegnato in faccende di casa. Il film si conclude con Nichi che brucia le sue possibilità di diventare il ministro della difesa del prossimo governo di centrosinistra facendosi ritrarre con un foulard in testa mentre spolvera un divano fucsia

Degli invasori alieni atterrano in Alto Adige armati delle peggiori intenzioni ma rinunciano alla conquista del pianeta quando si rendono conto che gestire un’invasione in due lingue è troppo complicato. La terra è salva ma lo spread continua ad aumentare perché si era sparsa la voce che gli alieni avrebbero portato sì terrore e dittatura ma anche capitali freschi

Astolfo è uno psicanalista di successo. S’innamora di Antonia,una giovane paziente, e finisce con lei in una torbida storia di sesso e biancheria intima griffata Hello Kitty. Quando Astolfo trova delle mutandine ritraenti il famoso gatto giapponese nel suo armadio capiamo che Antonia è in realtà lui stesso, e il lettino nello studio altro non era che uno specchio. Lo studio è fallito e forse (su questo punto rimane un’ambiguità di fondo espressa tramite un’inquadratura di Isabella Ferrari che addenta un pollo arrosto) Astolfo non è mai esistito ed è solo una figura mitologica unione di altre figure minori realmente vissute, ma non per questo qualcuno ci fonderà sopra una religione monoteista. Il film si chiude con una lunga inquadratura di Juan Ramirez, un immigrato messicano, che tenta invano di rimuovere dallo specchio le impronte dei baci dati a se stesso da Astolfo. Finale alternativo comico: flashback dello psicanalista che limona appassionatamente con se stesso e voce fuori campo di Berlusconi che dice “anch’io lo faccio sempre”. Risate pre-registrate.

Sallustio è il direttore di un quotidiano reazionario che cerca in tutti i modi di farsi arrestare per diffamazione, in modo da fare passare una nuova legge sulla stampa ancora più liberticida. Dopo averle provate tutte riesce finalmente a farsi sbattere a San Vittore per aver definito l’Italia come il Paese dove uno come lui può fare il direttore di un giornale.

Angelino è un trentacinquenne autore satirico di sinistra, è felice come un film di Bergman finché sviluppa una nevrosi che lo porto a trovare irrispettose le risate del pubblico. Mosso dal disgusto verso tanta grossolanità, incomincia a scrivere testi che non fanno ridere e sono intrisi di moralismo. Il successo è immediato. Il film si chiude con Angelino che versa l’anticipo per il suo decimo appartamento in centro a Roma e va ad un brunch con Fabio Fazio

Toni è un mafioso siciliano temuto e rispettato, abituato ad ottenere quello che vuole terrorizzando la gente con auguri sulla loro salute. Tutto cambia quando sovrappensiero al telefono con un amico risponde ad un suo starnuto con un “salute”. L’amico temendo per questo di venire torturato e ucciso, si toglie la vita. Da allora Toni è particolarmente scontroso.

Francesco è un attore di successo che si reca a Taranto per protestare ardentemente contro i magistrati che hanno imposto la chiusura dell’Ilva. Torna a Roma quando scopre che L’Ilva è una fabbrica inquinante dove fanno acciaio.

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