HomeGrown Reviews: Ruby Sparks

Titolo: Ruby Sparks
Regista: Jonathan Dayton, Valerie Faris (quelli di Little miss Sunshine, per capirci)
Di cosa parla: Calvin, (Paul Dano, il teenager sfigato di Little Miss Sunshine) un ormai non più tanto giovane bimbo prodigio della letteratura americana entra in crisi non riuscendo a replicare il successo immenso del suo primo romanzo. È, e si sente uno sfigato, anche se il resto del mondo lo adora. Inizia a scrivere un romanzo basato su un personaggio che potrebbe essere la sua donna ideale, Ruby. Il casino inizia quando questa donna diventa reale e come nella vita reale, non corrisponde alla sua idealizzazione.
Cosa spacca: Zoe Kazan, nipote del celebre regista Elia, che non solo recita la parte di Ruby, ha scritto anche la sceneggiatura. Chris Messina, che non è realmente eccezionale come attore ma è un figo e ultimamente lo sto vedendo ovunque (Argo, the Giant Mechanical man, The Mindy project). La casa e il giardino in cui vive la mamma di Calvin con il suo compagno.
Cosa fa schifo: quasi nessuno, ma non sopporto la faccia di Steve Coogan. E la musica è un po’ la tipica “I’m so indie, I’m gonna die” di tutti i film indie americani dal 2003 a oggi.
Menzione speciale: Antonio Banderas, quasi irriconoscibile nel ruolo di Mort, sexy, hippy.
Consigliato a chi: a tutti: perché è un film leggero, carino il giusto, non troppo accondiscendente con i propri personaggi. A chi ha o non ha una relazione: perché ha trovato un modo originale, praticamente fantascientifico per mostrare veri problemi di coppia che avevamo visto già in tutte le salse al cinema. A chi non sa cosa fare e ha voglia di vedere qualcosa di non troppo scemo, non troppo pesante.
Voto ponderato: 7.5 (considerando che è un film indie americano)