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November 22, 2012

Little Movements: da Shenzen a Bolzano (Museion)

Anna Quinz

Manca qualche mese all’inizio del 2013, e dato che ormai alla fine del mondo non ci crede più nessuno, si comincia già da ora a raccontare quel che succederà e quel che si farà nell’anno nuovo. Lo ha fatto anche Museion, che ha presentato ieri la programmazione annuale, piena piena fitta fitta di mostre, eventi, project room e facciate viventi.
Tra le altre cose ( per tutti i dettagli e i calendari vari, vi rimandiamo direttamente al sito del museo), anche nel 2013 ci sarà anche la mostra tematica che prevede l’arrivo di guest curator che da fuori porterà dentro (dentro Museion, dento Bolzano, dentro l’Alto Adige) riflessioni e pensieri ad ampio raggio. Si è cominciato quest’anno con la mostra ora in corso “The New Public” curata da Rein Wolfs, si prosegue l’anno prossimo con una visione ancora più lontana, quella dei due curatori cinesi Carol Yinghua Lu (Guandong, China, 1977) e Liu Ding (Changzhou, China 1976). Perché insomma, non solo il mondo dell’economia ora come ora guarda a Oriente. Anche il mondo dell’arte, non può non spostare il proprio sguardo sui vicini-lontani della nuova Cina, che molto hanno da dire al “vecchio mondo”. Ecco perché così interessante sembra essere lo sguardo di Carol e Liu, che dopo 19 ore di viaggio (geograficamente, è proprio lontana, la Cina) sbarcano a Museion e raccontano quel che porteranno a Bolzano in primavera. Little Movements, piccoli movimenti, è il titolo della loro mostra, che come battiti d’ali si interrogherà sul tema: cosa significa fare arte oggi, in un mondo globalizzato?
Che tale riflessione arrivi dalla Cina in movimento, è significativo, e significativo è il lavoro di ricerca dei due (la mostra è già stata presentata a Shenzen, ma arriverà a Bolzano nuova e riadattata al contesto), che da dentro il sistema dell’arte, sul sistema si interrogano cercando di scardinarne alcuni meccanismi.

Dunque, l’appuntamento con la Cina è il 28 giugno a Museion. Nel frattempo, il museo e il sistema arte, hanno un sacco di altre cose da dire e fare.

 

 

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