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November 12, 2012

10 buone ragioni per vivere in Alto Adige #36

Anna Quinz

10 buone ragioni (semiserie) per le quali anche la settimana scorsa ( 5 – 11 novembre 2012) è valsa la pena vivere in Alto Adige.

1. Perché Oliviero Toscani[1] ha smosso ben bene un tranquillo venerdì tardo-pomeriggio bolzanino, con le sue immagini piccanti, le sue parole controverse, le sue provocazioni. Platea in visibilio, ma ahimè, ancora una volta, dagli studenti in sala non arriva una domanda brillante che sia una. Spero sia colpa della stanchezza pre-week end. Ma io sono un’ottimista, si sa.

2. Perché “finché c’è vita c’è fotografia” (cit. La Stampa). E così, è importante, anche per Bolzano, avere una bella galleria che si occupi proprio di questa forma d’arte. La Galleria Foto-Forum[2] ha riaperto i battenti, in una location tutta nuova, che ci piace un sacco e che finalmente ha lo spazio necessario per raccontare posizioni locali e non sulla fotografia oggi.

3. Perché la stagione del Teatro Stabile di Bolzano è ricominciata, con un grande classico di tutti i tempi “Le Troiane” di Euripide[3], che fa quello che il teatro dovrebbe sempre fare: far riflettere sui pregi e difetti della natura umana. E lo fa nonostante i tagli selvaggi, che farebbero venir voglia di pensare solo ai difetti.

4. Perché anche i commercianti nostrani (anche se la lei in questione è di origini evidentemente toscane), a volte, sanno inventare negozi che sembrano più parigini che altoatesini. Uno è il nuovo Rossobordeaux, che oltre a vendere belle borse e accessori, è un ambiente accogliente e moderno, un po’ vintage contemporaneo, un po’ bianco un po’ legno un po’ colore. Insomma, come piace a me.

5. Perché in una piovosa domenica autunnale, è una buona risorsa per il palato il gulasch in barattolo del macellaio Bernardi[4] di Brunico. Buono, genuino, e pure un po’ pop, è un piatto unico per combattere con il gusto la pigrizia culinaria domenicale.

6. Perché il palazzo provinciale con pecore nere e pinocchio nasuto (di Arnold Dall’O) mi colpisce sempre. I significati non certo velati delle opere, messe proprio lì nei “luoghi del potere”, sono un bel segnale della politica. O anche solo un “faccio finta di nulla, e mi apro all’arte”. Ma va bene comunque.

7. Perché a Bressanone, in un convegno all’università[5] si è pensato alla scuola. Ma non solo ai suoi metodi e alle sue prospettive. Qui si è parlato di spazi, perché anche il “dove” è fondamentale nei processi di apprendimento, se mixato con dei buoni “come” e “chi”.

8. Perché al festival del cinema di Roma ci sono ben due film “nostri”: “Il volto di un’altra” di Pappi Corsicato, girato in parte a Bolzano grazie ai fondi BLS e “Il turno di notte lo fanno le stelle”, tratto da un libro di Erri de Luca e girato nelle montagne del Trentino. Il cinema ama la nostra terra, la nostra terra ama il cinema.

9. Perché i bolzanini sono nel mondo e ci sono attenti. Come Matias[6], che da New York ci ha raccontato molto lucidamente delle elezioni presidenziali, di Sandy e di altre cose americane.

10. Perché è sempre un piacere farsi un pranzo al Cavallino Bianco, dove si trova il miglior rapporto qualità-prezzo sulle cibarie altoatesine in centro città. La miglior Wienerschnitzel al prezzo più giusto. E un tiramisù che – anche se non tipico della tradizione altoatesina – è una vera poesia.

 

L’immagine questa volta arriva non da una cartolina ma da un quadretto comprato in un mercatino delle pulci.  

 


[1] Qualche riflessione su Oliviero Toscani /2012/11/08/ci-shockera-ancora-oliviero-toscani-arriva-a-bolzano/ e il twitter feed dell’incontro alla Lub

[2] Il sito della galleria, per sapere tutto della nuova location e del programma che bolle in pentola http://www.foto-forum.it/

[4] Avete mai visto un sito di una macelleria, così chic? http://www.bernardi-karl.it/

[5] Leggi l’intervista a Beate Weyland, curatrice del convegno “Spazio&apprendimento” /2012/11/08/spazioapprendimento-per-ripensare-gli-spazi-scolastici-lintervista-a-beate-weyland/

[6] Ascolta la telefonata con Matias Sagaria /2012/11/09/elezioni-presidenziali-usa-sandy-e-il-salto-della-maratona-directly-from-new-york-city/

 

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