Io e te: Bertolucci e Ammaniti per una storia amara e dolorosa

Lorenzo (Jacopo Olmo Antinori) è un adolescente chiuso e problematico che decide di non partecipare alla settimana bianca con la classe restando chiuso nello scantinato del suo palazzo armato di bibite e merendine, quando all’improvviso la sorellastra Olivia (Tea Falco) piomba nella sua vita distruggendo i progetti del fratellastro.
Tratto da un romanzo di Niccolò Ammaniti, il più interessante fra gli scrittori che “scrivono come si parla”, Io e te è una sorta di rito di iniziazione, un passaggio all’età adulta che i due giovani compiono in solitudine e senza gli adulti.
Una storia amara e dolorosa dalla quale si può uscire ma solo al prezzo di forti sofferenze e travagli.
Nulla da dire sulla magistrale conduzione di Bernardo Bertolucci e sull’ottima fotografia di Fabio Cianchetti che riescono a fare di un buio scantinato un “mondo parallelo” pieno di segreti e misteri.
Per tutto il film, la musica è bella e ben presente, è infatti sulle note di “Space Oddity” (con il testo in italiano) di Bowie che i due giovani ritrovano un proprio equilibrio.
Pur essendo la scena molto d’impatto, la stessa scelta è presente in altri film come: rosso sangue di Carax, al quale “io e te” per molti aspetti assomiglia, o “io ballo da sola” dello stesso Bertolucci, e rispetto ai quali si rischia di provare un deja vu.