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October 24, 2012

Crudo, sexy, provocatorio, esplosivo: intervista a Dido Fontana

Anna Quinz

“Raw, sexy, provocative, explosive, anti-fashion!”. Così è stato definito Dido Fontana, fotografo di Pergine Valsugana che con i suoi scatti ha fatto il giro del mondo, segnando una serie di punti (di rottura) negli stereotipati universi della moda, dell’arte, dell’editoria. Le sue foto sono forti e provocanti, sensuali e giocose, ma Dido è una persona squisita, che ho la fortuna di incontrare in un soleggiato e stranamente caldissimo pomeriggio di fine ottobre. Ci accomodiamo al Café Museion, nel terrazzo naturale più bello di Bolzano e ci lasciamo baciare dal sole, chiacchierando piacevolmente sui massimi (e minimi) sistemi della moda, dell’arte, della territorialità così sentita da noi abitanti di microcosmi altoatesino-trentini. Dicevo, uomo squisito Dido, che porta un anello con teschio al dito, e sulla faccia quello sguardo di stupore e freschezza che spesso è più dei bambini che non degli adulti. E men che meno di quegli adulti che nella vita fanno fotografie come le sue. Occasione dell’incontro (e scusa che mi do per proporre un incontro a questo fotografo che seguo da mesi, che studio e osservo da lontano, affascinata dal suo mondo visivo) la sua presenza tra gli artisti (gli altri sono Jacopo Candotti, Hannes Egger e Serena Osti) che hanno seguito i ragazzi dei centri giovanili altoatesini in una serie di workshop finalizzati all’esposizione attualmente in corso al binario 1 della stazione di Bolzano: Temporary Playroom.

Il progetto è interessante, alcuni centri giovanili da Bolzano a Bressanone a Salorno, si sono uniti per un periodo in un unico spazio, un centro temporaneo, sul primo binario della stazione, appunto. Ex sala d’aspetto, ora sala “ricreativa” per giovani stanziali o di passaggio, nella Temporary Playroom succedono cose, come concerti o laboratori, e sulle pareti, si possono osservare i frutti – appunto – dei workshop fatti partendo dal lavoro di auto-rappresentazione attraverso le camerette degli adolescenti altoatesini che di certo ricordate. Curato da Denis Isaia, il progetto ha coinvolto anche Dido, che è stato chiamato a ritrarre i ragazzi nel loro privato domestico. E anche altre cose, che vedrete al binario 1.

L’intervista, interrotta a tratti da bambini che giocano (evviva) nel piano terra di Museion e dall’arrivo dei nostri drink, è un momento breve, per riassumere le piacevoli chiacchiere fatte, ma già in questi pochi minuti, si può un po’ capire questo personaggio, che pur potendo stare nel gotha milanese o comunque internazionale, sceglie di delocalizzarsi nella sua Borgo Valsugana, dove conduce una vita, a suo dire, tranquilla e a misura d’uomo.

All’interno di una giornata fitta di impegni, questa parentesi con Dido è una boccata d’aria fresca (anche se entrambe, impreparati all’ultimo caldo di stagione, soffriamo un po’ nei nostri abiti ormai autunnali), che apre un po’ i miei orizzonti, mi fa venire voglia di fare una gita a Borgo, di sfogliare Playboy (ascoltate l’intervista per capire perché) e di invitarlo presto a fare qualcosa con noi di Franz, perché – sono certa – potrebbe esserci di che divertirsi.

http://www.didofontana.com/

Cosa accade nella Temporary Playroom, binario 1 della Stazione di Bolzano, nei prossimi giorni:
Mercoledì 24 – Fotografie in maschera e presentazione del progetto GOODPLACEBADPLACE con il Centro Giovani Connection
Giovedì 25 – Laboratorio di scacchi con ARCIragazzi e Centro Giovani Vintola
Venerdì 26 – Dj set + Open Mic (Sigma+Swan – Zelda, Crad, Donny) con il Centro Giovani Corto Circuito
Venerdì 26 – Open Mic. + proiezione del video “fonda meta l”.
Sabato 27 – LIVE concert con gli “Stylish Kids In The Riot” ore 12.00

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There are 2 comments for this article.
  • Joe · 

    Dido Fontana è una delle figure più interessanti che ci siano al
    momento. Il suo lavoro è un costante attacco, corpo a corpo, al
    concetto stesso di immagine/icona, una trasfigurazione cristiana del
    corpus ritratto.
    Fontana è, deo gratia, un “pugno nell’occhio”.