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October 6, 2012

Artivisti per la Civica #01: cosa è successo fino ad ora a Trento e dintorni?

Artivisti per la Civica

Nel’ottobre 2011 il Comune di Trento annuncia che per problemi di bilancio è costretto a tagliare i finanziamenti alla Fondazione Galleria Civica. Interviene l’Assessore provinciale alla cultura Franco Panizza che si impegna a trovare una soluzione per salvare il progetto Galleria Civica. Nei mesi successivi si parla

di una fusione all’interno dell’attività del MART, ma l’ipotesi non viene formalizzata in alcun accordo tra le istituzioni.

Dal 5 aprile 2012 la galleria civica ha la saracinesca abbassata.

Ma come? La cultura e la ricerca innescano l’innovazione creando occupazione e producendo progresso e sviluppo, e la Civica chiude?

Studi recenti sulle matrici delle interdipendenze settoriali dell’economia nazionale provano che: 100 euro di incremento di Pil nel settore culturale generano un aumento di 249 euro di Pil nel sistema economico complessivo (con un moltiplicatore pari a 2,49), di cui 75 euro nell’industria. Sul fronte delle ricadute occupazionali, per ogni incremento di una unità di lavoro nel settore culturale italiano l’incremento totale sulle unità di lavoro nel sistema economico è di 1,65. Allora sei giovani artisti trentini (Tatiana Festi, Federico Lanaro, Francesco Mattuzzi, Jacopo Mazzonelli, Valentina Miorandi, Laurina Paperina e Matteo Rosa) consapevoli del rischio che la chiusura della civica vanifichi gli investimenti fatti fino ad oggi scrivono una lettera in difesa del progetto culturale di fondo e grazie a Franzmagazine raccolgono 300 firme di sospiranti sostenitori.

L’estate passa nel silenzio e il 13 settembre si decide di pubblicare sui giornali locali la Lettera Civica.

La stampa tiene alta l’attenzione sull’argomento Civica e gli investimenti in cultura.

Il 24 settembre i soci provati e il Comune di Trento si trovano per firmare la liquidazione della Fondazione Galleria Civica, che cessa così di esistere.

Il 24 settembre il collettivo formato da artisti, professori universitari, studenti e professionisti del sistema culturale si riunisce nella nuova sede dell’Università di Lettere di Trento per rispondere alla domanda “CHE FARE?”.

Il 29 settembre un’esponente del collettivo interviene leggendo la Lettera Civica  alla “Chiamata per l’arte”, l’assemblea generale del mondo dell’arte contemporanea organizzato da AMACI nella piazza del MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo a Roma, con l’obiettivo di raccogliere testimonianze e proposte da sottoporre al Ministro della Cultura, Lorenzo Ornaghi, e al Presidente del Consiglio, Mario Monti.

Cultura e ricerca sono due capisaldi della nostra Carta fondamentale. L’articolo 9 della Costituzione «promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Sui giornali locali si leggono tagli al MART del 50-60%. La cultura deve tornare al centro dell’azione di governo. Porre la reale funzione di sviluppo della cultura al centro delle scelte dell’intero Governo, significa che la strategia e le conseguenti scelte operative, devono essere condivise dal ministro dei Beni Culturali con quello dello Sviluppo, del Welfare, della Istruzione e ricerca, degli Esteri e con il Presidente del Consiglio.

Il nostro obiettivo è quello di incominciare a costruire un canale di dialogo con la parte politica portando proposte, idee ed esperienze accresciute anche grazie alla Galleria Civica per ripensarne e riformularne l’assetto strutturale e organizzativo. Riteniamo che vada al più presto individuato il modo di restituire ai “Cives” un luogo che sia fucina di arte e di cultura con respiro internazionale, un centro di formazione e produzione culturale, un laboratorio che costruisca le basi per lo sviluppo di uno dei settori economici strategici per il futuro del Trentino e dell’intera nazione. La Galleria Civica è un bene comune e sabato 6 ottobre invitiamo tutti a partecipare ad una tavola rotonda aperta attorno alla quale confrontarsi sulle esigenze culturali della comunità e per trovare innovative soluzioni che rilancino la Nuova Galleria Civica in un’ottica lungimirante.

La cronistoria della Galleria Civica dalla chiusura a oggi è stata scritta da Valentina Miorandi

* Appuntamento con WHERE ARE WE GOING? oggi alla Ex Galleria Civica alle 14, per il prossimo passo della “battaglia”. Se non potrete esserci, seguite la tavola rotonda in live streaming su http://bambuser.com/v/3039409

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There is one comment for this article.
  • Anna Quinz · 

    Purtroppo non potrò esserci, ma Franz sarà presente “idealmente” con questa lettera:

    Il Trentino e il vicino Alto Adige sono territori ricchi, in termini di economia e in termini di cultura. Sono però territori non perfetti, ma perfettibili. Nell’ambito culturale e – nello specifico – in quello dell’arte contemporanea, c’è ancora molto da fare. Ci sono luoghi belli che ancora non hanno la necessaria vitalità; ci sono idee forti e nuove che ancora non hanno il necessario supporto politico ed economico; ci sono istituzioni invecchiate e giovani che faticano a trovare una loro collocazione all’interno del sistema; ci sono spazi per esporre ma non ancora abbastanza spazi per produrre.
    E poi, c’era la Galleria Civica. Non che fosse un luogo perfetto. Anch’essa era, come sua la terra, perfettibile. ma portava in sé il seme giusto e soprattutto un primo spiraglio di ciò che il Trentino e l’Alto Adige dovrebbero e potrebbero fare nell’ambito “arte contemporanea”.
    Dunque, che la Civica oggi non esista più è un danno grave e un buco incolmabile per il territorio. Per il Trentino in primis, ma anche per l’Alto Adige che verso la Civica guardava, che la Civica frequentava, che nella Civica credeva (noi almeno, di sicuro).
    Ecco perché noi di Franzmagazine, nella persona della sottoscritta Anna Quinz (direttrice creativa del progetto), sosteniamo a pieno la battaglia dal basso dei giovani artisti trentini che in difesa della Civica si stanno attivando come forse mai nessuno prima dalle nostre parti. Franz, condivide con quello che la Civica era e con gli intenti degli artisti, la medesima voglia di produrre arte e cultura sul territorio per il territorio con il territorio, guardando al di là del territorio; il bisogno di luoghi di incontro e scambio, di confronto e critica; la necessità di creare senso civico e senso della cultura, in un sistema di rete che apra le porte delle due province, l’una verso l’altra e insieme verso “l’altro”.
    E solo partendo dal basso, da chi ha toccato con mano l’esperienza dell’avere e del non avere la Civica, si può pensare di ricostruire un luogo non solo fisico che permetta tutto quello di cui facevo menzione. Le istituzioni hanno il dovere e il diritto di ascoltare le reali esigenza dei diretti interessati e cercare soluzioni. I cittadini hanno il dovere e il diritto di segnalare le proprie necessità e di sapere che esse saranno raccolte.
    La via da percorrere non è semplice, gli interessi in gioco molti, le congiunture economiche non favorevoli. Ma è significativo che la “battaglia” sia cominciata, che abbia un suo momento di dialogo durante la Giornata del Contemporaneo – rispondendo alla chiamata all’arte di AMACI -, che siano proprio gli artisti a reclamare un luogo che comunque era “istituzionale”. Se gli artisti – e noi con loro – lo reclamano a gran voce, è perché quel luogo serviva. A loro, ai curatori, ai giornalisti, alla comunità.
    Dall’Alto Adige, sperando che non sia più necessario parlare della Galleria di Trento o del Museo di Bolzano, ma di luoghi per l’arte e la cultura comuni e condivisi, ci impegniamo come Franzmagazine, come appassionati fruitori d’arte e come cittadini a dire la nostra, a partecipare alla mobilitazione, a darne notizia per sensibilizzare e coinvolgere quante più persone possibile. Da Brennero a Rovereto, strizzando l’occhio a tutti coloro che stanno più su, più giù, al di là.