Culture + Arts > More

October 4, 2012

Museo di Scienze Naturali a Bolzano: viaggio al centro della terra (altoatesina)

Anna Quinz

Visito il museo bolzanino di Scienze Naturali in una tranquilla mattinata infrasettimanale. La mostra temporanea dedicata ai funghi si è appena conclusa e già si prepara la prossima, dedicata al suolo altoatesino che inaugurerà tra qualche settimana. I piani del museo sono popolati da bambini di classi scolastiche lì “in gita” per scoprire i segreti antichi – anzi antichissimi – dell’Alto Adige, e così io mi muovo tra i loro disegni di piante misteriose e piccoli pupazzi a forma di dinosauri. L’effetto è piacevole, il museo è decisamente a formato di bambino (circa il 50% dei visitatori sono proprio loro, e le classi che passano di qua sono un migliaio ogni anno), per i temi trattati, per la formula espositiva, per il fascino che indiscutibilmente le scienze hanno sui piccoli esploratori. Ma anche per noi adulti è un piacere aggirarsi tra le sale museali, soprattutto per noi altoatesini (l’80% dei visitatori annuali sono locali) che possiamo mettere un piede nelle nostre radici più lontane, nelle rocce che fanno delle nostre montagne le NOSTRE montagne, delle piante e degli animali che fanno della nostra terra la NOSTRA terra.

14

Al primo piano, le rocce, appunto. Base minerale della nostra storia comune. Bello scoprire da neofiti della geologia la nascita e l’evoluzione del paesaggio altoatesino, attraverso i secoli e le ere geologiche. Bello scoprire come le Dolomiti siano diventate la bellezza che sono e che tutti ci invidiano. Bello aggirarsi tra pietre e sassi che sono tutt’altro che semplici pietre e sassi. Il museo crea per i visitatori un percorso semplice ma coerente, un viaggio nel tempo fatto di oggetti concreti, immagini e parole che fanno scorrere davanti ai nostri occhi suggestioni lontane e epoche ignote, di quando eravamo solo terra e montagne, rocce e barriere coralline. Sì, perché anche questo era l’Alto Adige che fu. E come tutti, scoprire i fossili che raccontano di pesci e crostacei vissuti dalle nostre parti, è emozionante e favoloso. E poi l’acquario, magnifico ospitato nel museo, che fa sognare di oceani e barriere coralline appunto, così lontane nel nostro immaginario di montanari, eppure presenti nel nostro dna. Pesci azzurri, viola e gialli nuotano tranquilli nel loro acquario e io mi perdo, affascinata dai colori accesi e da un passato che scopro passo dopo passo e che mi fa sentire un po’ più marina, un po’ più al caldo, un po’ più solare (anche se si parla di un mare di migliaia e migliaia di anni fa).

Al secondo piano, invece, gli ambienti naturali che rendono vivo e vitale l’Alto Adige: nostri boschi e i nostri prati, gli animali di terra e di lago, i vermi, le foglie, gli alberi… Ogni forma di vita che vive accanto a noi umani, è qui raccontata attraverso ricostruzioni di ambienti che tutti abbiamo prima o poi visto dal vero, ma mai tutti insieme. Lo spettacolo della natura è possente (anche se ben conosciamo, da altoatesini, l’effetto che ha il vero bosco, il vero prato, la vera vallata), soprattutto perché grazie alle dettagliate spiegazioni, non è solo uno spettacolo da contemplare, ma anche e soprattutto uno spettacolo da capire. Perché l’Alto Adige è proprio così come lo vediamo? Perché questo animale e non quello? Perché questo albero proprio qui e non lì?

E così, tornando bambina per un momento, mi lascio accompagnare attraverso questa grande storia, scorro vetrine e bacheche e scopro di che pasta sono fatta io che qui sono nata e cresciuta e capisco qualcosa in più di quel che mi circonda ogni giorno, quello che calpesto e che sfioro, quel che vedo allungando l’occhio al di là dei tetti cittadini. È un bel viaggio quello attraverso il museo, che – anche se non offre come altri musei simili, percorsi interattivi ad altissima tecnologia – riporta un efficace spaccato di “altoatesinità”, vista non come lascito dell’uomo, ma solo della grande e potente natura.

* Accanto alla mostra permanente, il museo presenta ogni anno numerose mostre temporanee, oltre ad un vasto programma di attività collaterali, per adulti (incontri con esperti, conferenze) e bambini (una notte da passare al museo, il compleanno da festeggiare tra rocce e piante antiche). Inoltre, elemento fondamentale, il museo non è solo luogo espositivo. Oltre a possedere, infatti, una collezione importante di minerali e l’unico erbario pubblico in Alto Adige (collezioni costantemente aggiornate e puntualmente conservate), è anche e soprattutto un luogo in cui si porta avanti attivamente ed efficacemente un profondo ed attento lavoro di ricerca scientifica in ambito botanico, zoologico e geologico, lavorando a stretto contatto con altri musei (anche il Muse di Trento, che presto aprirà in una veste rinnovata), università, organizzazioni.

Museo di Scienze Naturali Alto Adige
Via Bottai 1, Bolzano

www.museonatura.it

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.