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September 11, 2012

Da Milo Manara a Topolino, Mozart avrebbe amato il suo mondo a fumetti

Anna Quinz

Ancora per una decina di giorni (fino al 23 settembre), alla Galleria Civica di Bolzano si può gustare la mostra “Mozart a strisce”, dedicata al grandioso genio della composizione, visto non attraverso s

eri trattati, scorci musicali o immagini istituzionali, ma attraverso lo sguardo di illustratori e fumettisti. E non illustratori e fumettisti a caso. Certo, ci sono le pagine tratte da Topolino, o le celebri formichine di Fabio Vettori, ma sopratutto, ci sono le tavole del grande Milo Manara, che ha saputo raccontare Mozart e le sue opere, attraverso la sensualità e l’erotismo che contraddistinguono il suo lavoro eccelso. Manara era presente al vernissage della mostra Bolzanina, e dopo i discorsi ufficiali, si è gentilmente speso per il pubblico, regalando disegni fatti sul momento ai fortunati presenti che hanno potuto osservare la mano del genio scorrere sulla carta, e dal nulla creare immagini indimenticabili. Una giovane donna, che di mestiere fa il pompiere, si è così emozionata a vedersi ritratta da Manara, che ha pianto. Un momento emozionante, all’interno di una piacevole inaugurazione, di una piacevole mostra. Leggera e divertente, come a Mozart sarebbe piaciuto di certo. Abbiamo intervistato Enrico Ercole, curatore della mostra, che al vernissage era presente vestito, naturalmente, da Wolfgang Amadeus.

Com’è nata l’idea della mostra “Mozart a strisce”?

La mostra è nata nel 2006 al Salone del Fumetto di Milano. In quell’anno si festeggiava il 250° anniversario della nascita di Mozart in tutto il mondo: un po’ per scherzo, occupandomi della promozione di quella manifestazione, proposi di dedicare una piccola mostra a Mozart protagonista di fumetti e cartoni animati. Era appena uscito in libreria il volume “Pentiti!” illustrato dal grande Milo Manara con otto bellissime tavole dedicate alla vita di Mozart. Provai a fare qualche ricerca e scoprii con grande sorpresa che Mozart era stato protagonista anche di una storia con Topolino, pubblicata nel 1991 in occasione dei festeggiamenti mozartiani. Poi saltarono fuori altri fumetti e perfino il cartone animato “Trazom” (ossia Mozart scritto al contrario) del grande Osvaldo Cavandoli, l’inventore della Linea della Lagostina. Insomma, avevo scoperto un vero e proprio tesoretto mozartiano di carta di cui nessuno sospettava l’esistenza. Nel corso di questi sei anni non ho smesso di cercare e tutti i fumetti che trovavo con citazioni mozartiane venivano messi da parte. L’anno scorso, per l’apertura della stagione lirica della Scala con “Don Giovanni”, insieme al direttore del Museo del Fumetto di Milano, ho pensato di riesumare questa mostra con grande successo, rientrando perfino nelle iniziative ufficiali del Comune di Milano. Il successo è ststo tale che gli amici dell’Associazione Mozart Italia, che ci avevano prestato una delle tavole originali di Manara dedicate a “Don Giovanni”, l’hanno voluta portare a Bolzano per sancire la nascita della Mozart Gesellshaft Bozen. Grazie all’aiuto del Comune, che ha messo a disposizione la Galleria Civica, ci siamo riusciti!

Perché lei dietro a questo progetto? Quale il suo legame con Mozart, quale il legame con il mondo dei comics?

Per lavoro mi occupo molto di fumetto, dal momento che sono l’ufficio stampa di due realtà importanti come il Museo del Fumetto di Milano e di Cartoomics, il Salone del Fumetto di Milano, ma la mia vera passione è l’opera lirica e la musica classica, quella di Mozart nello specifico. E’ stato naturale per me unire le due cose e creare questa mostra. All’inizio ho avuto tutti contro: i puristi del fumetto mi dicevano che Mozart non aveva agganci con la materia e i musicologi mi dicevano che non capivano l’attinenza della musica del genio di Salisburgo col fumetto. Con ostinazione mi sono battuto raccogliendo materiale e il risultato alla fine mi ha dato ragione.

Quali scoperte curiose e inaspettate ha fatto, lavorando a questo progetto non convenzionale?

Il progetto è partito dalle tavole di Manara: l’idea che un maestro del fumetto avesse dedicato dei lavori a Mozart e alla sua musica mi sembrava più che sufficiente per costruirci una mostra. Ma la vera sorpresa è stato scoprire che di Mozart se ne erano occupati anche due testate storiche per bambini come Topolino e Il Giornalino. Per non parlare di un’edizione erotica con Don Giovanni protagonista oppure le citazioni riferite al film di Milos Forman “beccate” in due serie animate come “I Simpson” e “I Griffin”. Incredibile davvero. Se non è mito questo…

In molti, tra fumettisti e illustratori si sono cimentati con il personaggio Mozart. Perché secondo lei?

Mozart era un personaggio straordinario: un eterno bambino, un giocherellone sempre pronto allo scherzo, spesso anche greve in certi atteggiamenti. Questa figura è diventata nota al grande pubblico grazie al film “Amadeus” di Milos Forman: se si guardano i fumetti in mostra si vedrà come il 90% dei Mozart fumettizzati si riferiscano proprio a quello stereotipo: parrucca arruffata e aria da rock star settecentesca. Un personaggio del genere non poteva non piacere ad animatori e fumettisti: lo stesso vale per la sua musica. Le sue opere si prestano molto ad essere raccontate a fumetti e la sua musica è una colonna strepitosa per qualsiasi animazione: si pensi solo al “Flauto magico” di Luzzati…

Crede che a Mozart sarebbe piaciuto, essere protagonista di una mostra come questa?

Assolutamente sì. Sarebbe stato un lettore accanito di fumetti, in particolare di “Spider Man” perché proprio come Peter Parker, il ragazzo timido e impacciato che si nasconde sotto la tuta dell’Uomo Ragno, Mozart era un “nerd”, un ragazzo profondamente innamorato della sua materia, la musica, sempre pronto ad imparare cose nuove sommergendo di nozioni ed entusiasmo chi gli stava intorno. Un piccolo segno me lo ha anche fatto avere per via diretta: quando nel 2008 andai al cimitero viennese di St Marx a rendere omaggio al luogo dove la tradizione vuole sia sepolto, sulla panchina del cimitero su cui mi sedetti per riposarmi un po’ trovai un albetto a fumetti abbandonato…

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