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August 28, 2012

Welcome to Bali #10. Kopi Luwak, Monkey Forest & Cockfighting

Cristina Vezzaro

A Bali si sprecano le piantagioni di caffè, ma quello che non sapevo, e che scopriamo durante un’escursione, è che qui c’è anche un caffè speciale, “preparato” dal Luwak, che è un animale piccolino e peloso che il dizionario traduce con zibetto delle palme comune.

Oltre ai chicchi “normali”, ci fanno quindi vedere anche le bacche ingerite e quindi “riprodotte” da questo animale. “Debitamente pulite”! ci garantiscono, mentre ci avviamo verso il tavolo dove potremo degustare la specialità. È così che insieme a tè vari (alla citronella, ottimo, al ginseng) e ad altri caffè, ci lanciamo ad assaggiare anche il Kopi Luwak, che è buono, intenso, ma che non saprei descrivere in altro modo. È il caffè più caro del mondo, ci spiega Ketut (un altro Ketut!), ma a noi costa solo poche lire.

Quando ci allontaniamo ci avviamo verso Monkey Forest, una delle riserve in cui si possono ammirare i macachi balinesi, la specie locale più diffusa di scimmie. In alcuni posti ce ne sono di aggressive, così ci hanno detto, ma queste sembrano davvero innocue, mentre giocano e si aggrappano al dito di mio figlio e poi ci si arrampicano addosso. Ci guardiamo tutti un po’ tesi e un po’ divertiti, fino a quando le scimmie non riprendono la loro strada nel parco.

A Turtle Island, nel sud est dell’isola, si possono visitare le tartarughe giganti partendo dall’attrezzatissima spiaggia di Nusa Dua, dove barche dal fondo trasparente portano in mare, motoscafi fanno fare parasailing in aria, e ancora si possono fare immersioni in acqua. Quando si arriva all’isola si possono vedere (e toccare sigh) le tartarughe giganti, che sinceramente mi avevano colpito di più in Costa Rica, dove le avevo ammirate in natura mentre depositavano le uova nella sabbia e quindi facevano ritorno al mare.

Mentre siamo lì assistiamo a una lotta tra galli, quei galli maledetti che tutte le notti dalla casa vicina ci svegliano. Li tengono in ceste di paglia che di notte coprono con dei teli e lo fanno solo per questo tipo di divertimento assurdo e crudele. Ci credo che si lamentano.  E  mentre passiamo, in campagna, davanti alle ceste che li coprono, sono tentata di scendere dalla macchina e liberarli.

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