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August 24, 2012

Welcome to Bali #09: Beratan Lake Budugul and Jatiluwih Rice Terraces

Cristina Vezzaro
Il Lago Beratan, nella regione dal nome Budugul, si dice sia circondato da montagne. Quando arriviamo la nebbia è talmente densa che a malapena riusciamo a vedere il tempio sull’acqua, l’Ulun Danu Temple, che pure sorge a due passi dalla riva. Nemmeno i coloratissimi veli delle donne che sono accorse a visitare il tempio e il lago sembrano ravvivare il paesaggio, fino a quando finalmente la nebbia si solleva un poco e un po’ di luce ci fa godere lo spettacolo suggestivo di questo luogo sacro come sospeso sull’acqua.Nel parco attorno al lago ci sono bale e costruzioni per cerimonie varie ma al momento non sembra esserci nessuna celebrazione in corso. C’è invece un tizio che propone a chi lo volesse di tenere in mano un pitone e farsi fotografare, oppure dei pipistrelli giganti, o perché no, un’aquila.

Non attratti dall’idea di questa esperienza dribbliamo i venditori e i negozi di souvenir e ci rimettiamo in macchina, mentre non riusciamo a soffermarci al mercato tradizionale di Candikuning per l’imperversare di un improvviso acquazzone.

Sulla strada del ritorno ci arrampichiamo nuovamente mentre incrociamo solo rari viandanti, spesso donne con pacchi in testa, e iniziamo a vedere, sulle terrazze di riso, lavoratori immersi fino alle ginocchia nell’acqua. Il contrasto tra la bellezza del paesaggio e la fatica del lavoro continua a colpire, mentre poco a poco si alzano un po’ le nuvole per farci ammirare in tutto il suo splendore Jatiluwih e le sue terrazze di riso.

A oltre 700 m di altezza, l’aria si fa fresca, e non solo per la recente pioggia. Contadini lavorano nei campi, c’è chi semina, chi raccoglie. Il cappellino di paglia a pagoda proteggerà da sole e da pioggia al tempo stesso, ma l’idea del continuo contatto con l’acqua, della posizione china, delle terrazze da percorrere in un senso e nell’altro parlano di fatiche che l’agricoltura occidentale sembra avere dimenticato. Un bambino del posto si siede sul bordo della strada e guarda anche lui quello che gli accade intorno. Viene da chiedersi se sarà quello il suo futuro.

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