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August 24, 2012

Scelta obbligata. Batman e il cinema d’estate

Andrea Beggio

Del festival di Cannes 2012 nelle sale bolzanine si è visto ben poco. Personalmente avrei voluto vedere Love di Haneke, Holy Motors di Carax, Paradies Liebe di Seidl e Vous n’avez encore rien vu di Resnais.

Invece il Filmclub chiude per un periodo interminabile, peraltro dopo una programmazione piuttosto fiacca.

Unico baluardo rimasto nella [im]probabile candidata a capitale della cultura rimane quindi il Cineplexx che invece propone una fitta programmazione di “cinefastfood” estivo.

Cineplexx e Filmclub sono la perfetta fotografia di ciò che oggi è il mercato cinematografico, da un lato una programmazione più raffinata (anche se non sempre) che inserita nelle spietate logiche del mercato è destinata a soccombere, e dall’altro lato una programmazione volutamente orientata al riscontro commerciale e che proprio grazie a ciò sarà purtroppo vincente.

Pur non demonizzando le multisala, mi auguro che la programmazione di qualità possa riprendere.

Il paradosso che ultimamente si sta verificando è che per vedere alcuni film d’autore è necessario attendere che vengano pubblicati in DVD.

Poiché una forte crisi economica ha sempre forti implicazioni anche sul piano culturale, il cinema come prodotto industriale e culturale soffre più di altre attività in questo periodo.

Se il mondo è sempre più ostaggio di banchieri avidi e criminali, le sale, per contrappasso sono piene di supereroi e quindi se vogliamo goderci la settima arte, ci tocca Batman.

[il ritorno del cavaliere oscuro]

Si conclude con (per fortuna?) quest’ultimo lavoro la sfortunata trilogia di Nolan. Se il precedente episodio è tristemente famoso per la prematura morte dell’attore che ha magistralmente interpretato il Joker, “il ritorno del cavaliere oscuro” passerà purtroppo alla storia per la strage di Aurora nella quale un ragazzo ha sparato sulla folla presente alla prime del film.

Un Batman sempre più oscuro e dark in una Gotham City che ricorda in qualche modo le metropoli postmoderne di Cronenberg, nelle quali fra proteste popolari e speculazioni finanziarie la vita procede in costante caduta libera verso un baratro inevitabile.

Comunque la si rigiri la storia di Batman è terribilmente stupida e reazionaria per cui risulta difficile credere che se ne possa ricavare un prodotto minimamente interessante. Il nostro supereroe altro non è se non un vigilante autoritario in una città totalmente corrotta. In tutti gli episodi per fare fronte ad un crimine endemico ed inestirpabile sono necessarie le maniere forti, vera specialità del nostro eroe mascherato.

In un’ america dilaniata dalla crisi economica e dalle paranoie imperialistiche post 11 settembre la risposta di Batman e una sola: viuleeenza!!

Un bell’insegnamento per le giovani generazioni.

Ben riuscita la donna gatto socialista, anche se purtroppo questo suo nobile ideale di riscatto viene frustrato dalle potenti iniezioni di testosterone del pipistrellone.

Assolutamente inesistente rispetto al Joker è il cattivo: una montagna di muscoli il cui volto è deturpato da un innesto che gli permette di non provare dolore e che ovviamente cerca di conquistare Gotham City.

Assolutamente mediocre e noioso, speriamo che il cavaliere non ritorni.

 

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