Music

August 20, 2012

World Music Festival 2012: Noa e il Solis String Quartet

Jimmy Milanese

Potenza della lirica… Una cantante israeliana naturalizzata americana, Noa, che ha fatto della musica la sua «spada» per combattere le guerre tra popoli e tra etnie, e un gruppo di musicisti napoletani, Gerardo Morrone,Vincenzo Di Donna, Antonio Di Francia e Luigi De Maio, il Solis String Quartet, con all’attivo diverse importanti collaborazioni.

Una serata abbastanza fresca di metà agosto, in una città del nord Italia con un pubblico per metà di madrelingua italiana e per l’altra metà di madrelingua tedesca. La location, un parco floreale ricco di specie che da quelle parti faticherebbero a crescere, se non fosse per le mani sapienti del capo giardiniere Oliver Urlandt e della sua ciurma. Noi, ai direttori e ingegneri, preferiamo quelli che le mani nella terra ce le mettono veramente! E Oliver ha veramente il classico pollice verde, tanto da meritare il crescente successo di visitatori ai Giardini di Castel Trauttmansdorff.

Nella terra, anzi, sul prato inglese, si è accomodato gran parte del numerosissimo pubblico presente al concerto etnicamente corretto dell’altro ieri sera. Non solo la celebre interprete musicale del successo da Oscar di Roberto Benigni, carica della sua terra di provenienza, martoriata da guerre fratricide che non accennano a placarsi, ma anche questo sorprendente quartetto di musicisti napoletani che, evidentemente, tra orchidee e fiori tropicali dovevano sentirsi bene. Il repertorio non è quello della musica della FNAC, e Noa ha il coraggio di spiegarlo immediatamente. Mishaela, Yuma, Uri, Chicken coop Aria sembrano i nomi di un menù da Mc Donald’s tailandese, piuttosto che il titolo di deliziose composizioni mediorientali che hanno mosso le onde nello stagno dei giardini. Venti pezzi più un bis, e l’imprendibile «Beautiful that way», cantata da tutto il catino collinare, colorato come nello studio di un cromoterapista.

Ultima delle serate in musica ai Giardini di Castel Trauttmansdorff, per la rassegna World Music Festival 2012, Noa e la sua band hanno spaziato dal folk americano, alle sonorità mediorientali per tuffarsi (metaforicamente, avendo cantato sospesa su un lago) nelle ballate napoletane della tradizione ottocentesca. La sua voce non permette alcuna critica, il suo fascino discreto altrettanto. Perfetta come sempre l’organizzazione che unisce alla buona musica la possibilità di interessanti proposte gastronomiche.

Quest’anno, rispetto ad altre edizioni, il tempo è stato clemente e dalla parte della musica, così come tutto il programma che ha rispettato in pieno il titolo della rassegna. Un coraggio, quello di Roland & Co. Che sa di sfida d’altri tempi. Una sfida vinta e ci rivediamo nel 2013!

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