Ristretto Liscio e Orchestra Casadei: non in balera, ma a Bolzano Danza
C’è una sorta di diffidenza intellettuale nei confronti del “liscio”, la forma di ballo popolare sviluppatasi e diffusasi in Romagna, ma anche in tutta Italia, anche grazie alla stirpe Casadei, e tutt’ora in voga, tant’è che non c’è festa di paese o di quartiere dove ancora oggi un’orchestrina non la proponga e muova la gente a ballare. Quella di creare “la necessità di muovere le gambe”, velocizzando spasmodicamente le battute musicali e rendendo così più ballabili le suonate, fu una delle innovazioni musicali di Secondo Casadei, fondatore del mito del “liscio” fin dai primi decenni del secolo scorso.
Persino nel secondo dopoguerra, la sua musica da ballo che adattò valzer, polka e mazurke Mitteleuropee e li trasformò in una musica considerata casalinga, s’impose, dopo un primo momento di difficoltà, sui nuovi ritmi provenienti dall’America tanto che il capostipite Casadei fu definito “l’uomo che sconfisse il Boogie”.
Indagare sul fenomeno del “liscio” significa anche parlare dei luoghi della musica e del ballo popolare, tra cui le cosiddette “balere”, nate come rudimentali piste da ballo, prima in campagna e poi anche in luoghi cittadini, salotti proletari di legno dove si ballava agli inizi il “bal dè baióc”.
Il festival Bolzano danza si confronta ora anche con questo fenomeno culturale vicino alla gente, ma lontano in genere dai cultori delle forme più sofisticate di danza, e lo fa sposando l’iniziativa estiva del quartiere Don Bosco. Nel programma del festival è inserito quindi il concerto dell’Orchestra di Mirko Casadei, rappresentante della terza generazione della stirpe romagnola di musicisti (sabato 21 luglio alle 21 nella piazza Maria in Augia o in caso di maltempo all’Auditorium Liceo Torricelli).
Al fenomeno della balera, con tutto il suo strascico di riferimenti storici, sociologici e legati all’immaginario collettivo s’ispira anche il progetto Ristretto liscio commissionato da Bolzano danza ad Anita Faconti e Camilla Parini. Le due giovani danzatrici neodiplomate alla scuola Paolo Grassi di Milano si esibiscono in questi pomeriggi al campetto di calcetto di via Cagliari e dintorni con l’accompagnamento musicale di Aleksey Asenof alla fisarmonica in una contaminazione tra il liscio e la danza contemporanea.
Le loro performance minimaliste rievocano atmosfere d’altri tempi, quando la balera di un’epoca passata era luogo d’incontro, ma anche forma di condivisione e di memoria.
Il liscio diventa così anche il significante per un senso di vuoto e di assenza legato alla fugacità, la stessa che si intuisce, per intenderci, nel film Ballando ballando –pur scritto forse con altri intenti- di Ettore Scola del 1983.
«Oltre che con questo film ci siamo documentate ascoltando musica e vedendo molti video sul tema. Alla fine abbiamo scelto di parlarne partendo più dalle immagini, attraverso dei momenti legati al ballo, dove si andava anche per incontrare qualcuno, quindi s’indossava il vestito bello, ci si metteva il rossetto e i gesti erano il segno di un sentimento interiore. Tutto questo abbiamo cercato di riportarlo alla luce nel nostro breve spettacolo che sfocia poi nel ballo della gente invitata sulla pedana che funge da pista» -spiega Camilla Parini.
Ristretto liscio
Progetto performativo di Anita Faconti e Camilla Parisi
+ concerto Orchestra Mirko Casadei
Dal 16 al 21 luglio 2012
Via Cagliari – Quartiere Don Bosco