Contemporary Culture in the Alps
Contemporary Culture in the Alps
Since 2010, the online magazine on contemporary culture in South Tyrol and beyond in the Alpine environment.

Sign up for our weekly newsletter to get amazing mountain stories about mountain people, mountain views, mountain things and mountain ideas direct in your inbox!

Facebook/Instagram/Youtube
© 2025 FRANZLAB
Bloggers,People + Views

Vi sto scrivendo da Singapore #08: taste of India

16.07.2012
Cristina Vezzaro
Vi sto scrivendo da Singapore #08: taste of India

Singapore è una di quelle città dove puoi decidere di giorno in giorno in che città andare. E così oggi decidiamo di andare in India, o meglio a Little India. E devo dire che con l’effetto dell’umidità diventa abbastanza facile immergersi nell’atmosfera.

Little India inizia per noi in Serangoon Road ed è subito un’esplosione: i colori dei festoni che annunciano il Food Festival e dei negozi che vendono stoffe di tutti i colori, delle bancarelle con le ghirlande di fiori da portare al tempio, le spezie; la musica di Bollywood che fuoriesce dai negozi di cd; i profumi dei numerosi ristoranti e caffè. E anche la folla sembra quella che uno s’immagina in India. Gente che va e che viene, gente che attraversa la strada e cammina un po’ ovunque.

Ben presto ci ritroviamo davanti lo splendido Sri Veeramkalaliamman Temple dedicato alla dea Kali dove assistiamo a riti e cerimonie, con noci di cocco rotte a simboleggiare la rottura del proprio ego e l’apertura alla preghiera. Il tempio è molto affollato, ma non quanto la vicina Angullia Mosque, che nella nostra permanenza attorno a Serangoon Road si riempie ogni volta di più fino ad avere file di devoti che varcano quasi le soglie della moschea e centinaia di scarpe ad attendere fuori.

Veniamo quindi inglobati dal Mustafa Center, un centro commerciale aperto 24 ore su 24 e pieno zeppo di merce di ogni genere con una scala mobile centrale che sembra risalire i gironi dall’inferno al paradiso. Impossibile non essere assorbiti dall’infinita paccottiglia e un senso di liberazione coglie appena si riprende fiato fuori… fino a quando non si sente di nuovo l’umidità che imperversa e ci si ricorda allora il perché del giro da Mustafa.

La cena è tutta spezie tra samosa e masala e altre specialità di cui non conosco nemmeno il nome ma che sono una delizia. Con il calare della notte le luci risplendono ancora di più e non c’è modo di fermare la vita che straborda da qualsiasi locale o negozio. Mentre in strada degli uomini sono seduti alla loro macchina da cucire per riparazioni da fare al volo e dal Mustafa Centre esce un’umanità piena di valigie e oggetti di ogni tipo.

SHARE
//

Tags

little india, singapore, travel, vi sto scrivendo da singapore
ARCHIVE