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June 27, 2012

NatureCulture Special #03: alla conquista degli spazi per la musica “open air” a Bolzano

Luca Sticcotti

Quando si parla del verde a Bolzano il pensiero cade subito sui prati del Talvera, l’invenzione dell’ingegner Michele Lettieri che ormai da decenni accompagna gli abitanti del capoluogo. I prati del Talvera fin dalla loro nascita hanno avuto modo di ospitare numerose manifestazioni open air, soprattutto musicali, dando respiro agli abitanti, soprattutto quelli più giovani, durante la bella stagione. I concerti all’aperto hanno però attirato le ire dei residenti, soprattutto del centro storico, ponendo al Comune il difficile compito di mediare tra le esigenze dei cittadini che volevano festeggiare con la musica sui prati e quelli che invece volevano godere nelle proprie case della meritata tranquillità serale. Per anni si è quindi assistito ad un tira e molla che, come spesso succede, è stato in grado di scontentare entrambe le parti. Si è trattato ancora una volta lavoro duro e ingrato per i politici (?!), ma in quest’ultima legislatura qualche cambiamento si è registrato, grazie anche alla presenza in consiglio comunale di alcuni rappresentanti che con il mondo della musica e del rock una certa familiarità ce l’hanno.

Tra questi Tobias Planer, già animatore nei centri giovanili della città ed organizzatore di eventi musicali. Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto di aggiornarci sulle novità che riguardano l’attuale respiro “musicale” del nostro polmone verde e delle prospettive per il futuro, sia a breve che a lungo termine.

Tobias Planer, qual è la situazione musica sul Talvera. Si può esprimere sempre e solo con il contagocce?
Nell’ultimo anno le e cose sono un po’ migliorate. La musica sul Talvera è condizionata dai vicini intolleranti e dal vento di Sarentino che, quando soffia, porta la musica fino a Gries ed oltre in città. L’anno scorso però, con la protesta di Freie Musika, è partito un tavolo di lavoro che ha portato alla modifica del regolamento comunale. Le nuove regole hanno spostato il limite orario dei concerti alle ore 24 ed hanno aggiunto 1 manifestazione alle 6 originariamente previste. Le regole sono comunque ancora piuttosto rigide, prevedendo massimo 2 ore di soundcheck e impedendo lo smontaggio subito dopo l’evento. Sono stati confermati off limits anche i bicchieri di vetro per le bevande che volevamo introdurre per motivi ecologici…

Le manifestazioni possono aver luogo solo sullo spiazzo asfalato sulla sponda sinistra?
In pratica sì, perché solo lì ci sono gli allacciamenti per acqua ed corrente. Entro l’anno si aggiungerà anche il nuovo siate park che dovrebbe essere realizzato in cemento lì vicino. Al minigolf non vengono più organizzati eventi musicali perché il gestore non è interessato, ma anche lì c’erano stati problemi con i vicini.

E nella zona di Pippo Stage non si possono organizzare eventi musicali all’aperto?
Arci e Papperla Papp che lo gestiscono lo scorso 25 aprile in effetti hanno organizzato lì un bell’evento musicale, all’aperto dalle 12 alle 21 e poi all’interno fino alle 24. Lo spazio è molto bello e ci stanno circa 500 persone. Anche lì però di sera ci sono problemi, non tanto legati alla musica quanto invece alle persone che dal Pippo escono per fare due chiacchiere e fumarsi una sigaretta. I vicini dicono che fanno troppo chiasso.

Insomma, c’è ancora molta strada da fare…
I vicini vanno abituati, gradualmente, bisogna andare avanti a piccoli passi. Magari pensando di sperimentare altri spazi, come quello dietro lo stadio Druso oppure altre zone in città, come il parco delle Semirurali e il parco Europa. Le associazioni devono darsi da fare, proporre, insistere, provare.

Manca però uno spazio dove realizzare i grandi open air, sulla scia di quello che avviene in altre località della provincia.
In comune qualche tempo fa era venuta fuori l’ipotesi dell’ex discarica di Castelfirmiano, ora bonificata. E’ un grande prato con piccoli alberi ed annesso parcheggio, si potrebbero organizzare anche delle bus navette. Quella zona però non è molto distante dal quartiere Casanova e da Oltrisarco, quindi anche da quelle parti potrebbero nascere dei problemi…

Nel masterplan della città di Bolzano in realtà sono presenti alcune idee molto interessanti sul possibile sviluppo “culturale” del verde che fa da cornice ai fiumi Talvera ed Isarco.
Sì, è il cosiddetto “parco delle rive” con annesso “parco della musica” a don Bosco. C’è anche l’idea di un “Talvera beach project”, con rive attrezzate con sabbia come avviene Berlino e Vienna, noleggio sdraio, un chiosco per le bibite. Una volta i fiumi erano chiusi, da loro ci difendevamo. Oggi dobbiamo invece riavvicinarci, sono per noi una grande risorsa, ma si tratta di progetti a lungo termine: per il progetto dell’areale ferroviario si parla addirittura di un inizio dei lavoro fra 20 anni!
Nell’immediato, lo ripeto, occorre accrescere il livello di tolleranza da parte della gente, sperimentando gli spazi nei quartieri, ottenendo qualche data in più sul Talvera, portando idee nuove…

Il raduno degli alpini ha fatto bene in questo senso? La tolleranza è aumentata?
La maggior parte della popolazione di lingua tedesca era fuori città ma quelli che sono rimasti hanno visto che era una bella cosa e lo hanno riferito anche agli altri. E’ anche una questione culturale, se fosse stata una tre giorni di rock la gente sarebbe stata senz’altro meno tollerante anche sul versante della birra consumata… In ogni caso il raduno ha fatto bene, è stata una cosa molto positiva nella prospettiva dell’organizzazione di grandi feste e manifestazioni in città.

Qual è l’atteggiamento della politica? Si registra una maggior disponibilità, oggi, nei confronti della musica rock?
L’aria sta cambiando, anche all’interno dell’SVP. Tra i consiglieri c’è anche l’ex cantante di un gruppo rock e la Stella Alpina ha votato a favore del nuovo regolamento della musica sul Talvera, anche se il vicesindaco Ladinser si è astenuto perché contrario agli eccessi. In realtà tutti noi siamo contrari agli eccessi, per carità.

Il movimento Freie Musika che l’anno scorso inscenò la “protesta silenziosa” nel centro storico è ancora attivo?
In facebook fare il clic su “mi piace” è facile, ma poi alla fine quelli che scrivono, organizzano, fanno proposte e tessono relazioni sono sempre i soliti 5 o 6. Si va avanti piano ma si va avanti, è questa la cosa più importante.

 

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Comments

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There are 2 comments for this article.
  • EmaRoxLIVE · 

    essere contrari agli eccessi non permette uno sviluppo sia a livello culturale che economico.
    e voi politici ne siete i responsabili
    Ragionateci un´attimo come mai in Austria riescono a fare festival da 10.000persone senza che nessuno dei vicini si lamenta?non tirate fuori di continuo sta scusa perché é solo una grande bugia come del resto tutto ció che dite..andate in Austria,Germania,Svizzera e guardate come gestiscono le cose,li la gente si mette a occupare il piazzale di un comune se chiudono gli eventi alle 6di mattina,noi sembriamo dei poveri disperati,alle 3 di mattina….
    Voi non avete idea di quanto lavoro anche si potrebbe creare per molte persone,ma mi sá che stó dando parecchio fastidio col mio commento visto che stó dicendo la veritá.

    e comunque andate a farvi un bel giro e poi provate a commentare a me…

    SVP = RETROGRADI COME TUTTI I POLITICI