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June 25, 2012

NatureCulture Special: 7 giorni su natura e cultura in Trentino Alto Adige

Anna Quinz

Quando si parla – soprattutto fuori di qui – di Trentino Alto Adige, si pensa subito a una natura incontaminata, a prati verdi, fiumi che scorrono allegri, a vette dolomitiche di rara bellezza, a laghi in cui specchiare un cielo azzurro da cartolina, a vigneti e meleti morbidamente appoggiati sulle colline, a rifugi in luoghi che paiono più vicini al paradiso che alla terra, a boschi rigogliosi e pascoli accoglienti per mucche e altri animali. Tutto questo di certo, esiste, e siamo fortunati ad averlo proprio dietro casa. Ma tutto questo, non è solo meta di sportivi e amanti della natura, o di gitanti della domenica. Tutto questo, in estate sopratutto, diventa (o può diventare), scenografia ideale per eventi culturali, per il teatro e la musica, per una conferenza o la proiezione di un film, per un festival o una performance. Dunque, il legame tra natura e cultura, dalle nostre parti è come ci si aspetterebbe, un legame stretto e intenso.

Ci sono festival che sull’essere “in natura” hanno fatto il loro successo. Altri festival invece, capito il potenziale, hanno iniziato ad organizzare  il concerto all’alba sulle vette, o la performance in funivia salendo sulle vette. Ci sono parchi che hanno trasformato l’arte in natura e la natura in arte. E poi ci sono produzioni cinematografiche che si spingono nelle profondità delle valli, per riportare sullo schermo, attraverso fiction e film, le bellezze naturali delle nostre montagne.

Ma è tutto oro quello che luccica sotto il sole? Si tratta di un fenomeno “di tendenza”, o di una ricerca profonda di dialogo tra elementi vicini, come l’espressione culturale e l’espressione naturale? E la natura, poi, come risponde a tutto questo? Accoglie o respinge? Soffre o gioisce? Certo è che l’economia, anche in funzione del potenziamento di offerta per il turista, di queste iniziative non può che gioire. E gli altoatesini e i trentini, invece come rispondono?

E poi, non dimentichiamo altri spazi verdi, polmoni urbani fondamentali per sopportare l’estate in città. Che dire dei Prati lungo il Talvera a Bolzano ad esempio? Non si potrebbe pensare ad un potenziamento di questo luogo idilliaco, a due passi dal traffico e lontano dal traffico, come luogo di vita estiva vera della città? Anche solo per una passeggiata serale rinfrescante o un drink lungo il fiume? Merano un piccolo esempio di apertura sul fiume l’ha proprio recentemente lanciato. Basterà? Farà da esempio? Tutti conosciamo le esperienze di Parigi o Berlino, o tante altre città che dentro la città, lungo i fiumi, hanno regalato alla popolazione spazi da vivere. Perché qui, che la natura è da sempre amica, questo non succede?

Noi della redazione di Franz, in preparazione all’estate, ci siamo posti queste ed altre domande su questo tema e così, da oggi fino a domenica, cercheremo di analizzarlo e di farci altre domande, per discutere insieme a voi del legame che intercorre tra la nostra natura e la nostra cultura. Dal Lungo Talvera al Lungo Passirio, da Arte Sella a Suoni delle Dolomiti, dalle tante cose che succedono a quelle che potrebbero succedere, troviamoci sulle pagine virtuali di Franz, per 7 giorni e discutiamo insieme. E poi, magari troviamoci nella natura, per godere anche, ma non solo, di un po’ di cultura.

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