Music

June 19, 2012

Upload. A Trento gli operatori musicali fanno rete

Massimiliano Tonini

La tavola rotonda che si è tenuta lo scorso 15 giugno presso la Sala Video del Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, ha visto confrontarsi diversi operatori attivi nel settore musicale sulle tematiche legate al territorio e alla promozione di nuovi talenti musicali, con una specifica attenzione verso i festival musicali. L’incontro si è svolto nell’ambito del festival Upload ed è stato promosso da MEI (Meeting Etichette Indipendenti), La Repubblica XL e Uploadsounds.

Moderato da Giordano Sangiorgi di MEI e da Tobia D’Onofrio di Repubblica XL, l’incontro ha avuto come sottofondo teorico-pratico un unico “mantra”, ripetuto sostanzialmente da tutti gli intervenuti al dibattito: in un periodo come quello attuale, di forte contrazione in tutti i settori, musica compresa, c’è solo una via d’uscita: fare rete, modificare a proprio favore le ricadute delle economie di scala, unirsi contro la frammentazione per generare un circolo virtuoso.

L’introduzione al confronto tra gli operatori del settore musicale, proposta con grande lucidità e competenza da Giordano Sangiorgi, è un volo d’uccello sulla crisi, con dati alla mano che parlano di un settore musicale che negli ultimi dieci anni ha visto il fatturato del comparto musicale ridursi del 70% (dati Siae). L’unica voce in attivo è quella che fa riferimento ai diritti, primari e connessi, ma non è sufficiente a bilanciare il passivo generale.

Sul tema specifico della tavola rotonda Sangiorgi sottolinea come oggi gli unici produttori alternativi ai talent-show (X-Factor e simili) siano i festival e il web.

Altro elemento su cui riflettere è l’attività di finanziamento promossa dal Fondo Unico per lo Spettacolo che, come Sangiorgi sottolinea “finanzia tutto tranne i festival”.

La necessità, per gli operatori del settore musicale, di confrontarsi su questi argomenti per trovare nuove vie di sviluppo deriva anche dagli enormi tagli operati dagli enti pubblici per tutto ciò che afferisce alla produzione e promozione musicale.

Ultima questione posta sul tavolo della discussione, ma non certo per importanza, è la politica, da parte della Siae, di applicare tariffe indiscriminate, ovvero di non operare alcuna differenza tra festival di talenti emergenti e grandi eventi commerciali.

Nonostante tutte le difficoltà, gli operatori che si sono ritrovati a discutere in questo momento di incontro, hanno ribadito che i festival, soprattutto quelli legati al territorio e alla promozione di band emergenti, devono incarnare il ruolo di volano economico e riuscire ad aggirare le difficoltà nella raccolta di fondi e il disinteresse mediatico verso questo tipo di attività. Da qui l’importanza attribuita all’incontro degli organizzatori di festival, il fare rete tra piccoli progetti per ottimizzare i costi e sintetizzare l’iter di finanziamento senza creare troppa dispersione.

Il contributo di Tobia D’Onofrio, di Repubblica XL, si focalizza sul tema del riciclo musicale e di come i festival, per cementare la propria importanza, debbano trovare canali alternativi per aumentare l’impatto, economico e culturale, oltre i 4 giorni del festival stesso.

Una risposta a questa sollecitazione viene dall’esperienza di Puglia Sounds, raccontata da Jenny Di Maio, che descrive se stessa come “topo da bando”, ad indicare la necessità di specialisti in burocrazia amministrativa, che sappiano costruire progetti appetibili per dare prestigio culturale e ricadute economiche positive al territorio che si vuole promuovere.

Puglia Sounds è un programma della Regione Puglia, finanziato in parte con fondi FESR (Fondi Europei di Sviluppo Regionale), che opera su tre macro-aree: Live, Record ed Export. L’area Live, quella che maggiormente interessa per le finalità della discussione relativa a festival e territorio, prevede la valorizzazione di talenti locali e si propone anche come veicolo di promozione locale sul versante turistico. Lo strumento per la realizzazione di questi obiettivi è l’organizzazione di festival, o meglio la creazione di reti di festival.

La scommessa di Puglia Sounds per il prossimo futuro è quella di trasformare queste aggregazioni temporanee in consorzi stabili, con tutti i vantaggi delle economie di scala, principalmente quello relativo all’ottimizzazione dei costi. Un dato confortante, in questo senso, è che in Puglia, nel 2012, le reti di festival sono aumentate.

La parola passa poi a Cristoph Storbeck di AudioCoop International che sottolinea l’importanza di fare rete, ampliandola ad un contesto sovranazionale.

In questo senso il festival ospitante, Uploadsounds, è un buon esempio di promozione locale e di respiro internazionale. Uploadsounds infatti si configura, negli intenti degli organizzatori, come “un progetto territoriale di valorizzazione delle band musicali emergenti che vuole porsi come ponte culturale tra nord e sud, tra Italia e Austria, proponendosi come unico sistema di confine, che promuove lo scambio e la circuitazione tra mondo italiano e mondo tedesco”.

L’analisi di Storbeck, basata su esperienza diretta, delinea una scarsità di presenza del prodotto italiano sul mercato estero, sottolineando quanto sia importante, anche in termini di formazione, il confronto internazionale. Torna ancora il concetto di rete, in questo caso con l’idea di produrre gemellaggi tra festival italiani ed internazionali.

Fabio Paolo Costanza, rappresentante di Arci Real, racconta l’esperienza del festival Carroponte, interessante e ormai consolidata proposta lombarda, che punta molto su accessibilità e gratuità, oltre che naturalmente sull’aggregazione di soggetti diversi in rete.

Il festival Carroponte è un’esperienza originale in quanto si configura come un “macrofestival” di 120 giorni, con eventi vari all’insegna della multidisciplinarietà.

Anche Costanza, come Sangiorgi, riconosce l’importanza dei festival intesi come possibile volano di sviluppo economico e culturale. Carroponte è un festival autoprodotto che non gode di finanziamenti pubblici ma che riesce comunque a garantire la qualità abbinata alla gratuità.

Anche Gianni Pini, di Toscana Musiche, considera la musica come un elemento di grande aggregazione legato al territorio e considera l’idea di lavorare in rete come una delle vie percorribili.

La tavola rotonda sui festival musicali si avvia alla conclusione con l’intervento di Fabrizio Galassi di Zimbalam, un progetto di aggregazione e di distribuzione digitale. Si tratta di un esempio di marketing mediatico, un modo di fare mercato con il web e una strada per gli artisti che vogliono tagliare la catena distributiva tradizionale ed essere subito disponibili nei grandi contenitori di vendita digitale quali Amazon e iTunes.

Molte dunque sono le idee proposte in questa intensa e tecnica tavola rotonda, un vero e proprio momento di incontro con progetti concreti e percorribili. Tutti gli stimoli proposti sembrano comunque convergere verso il concetto più volte ribadito di fare rete.

I prossimi importanti appuntamenti, quali il Supersound di Faenza (28-29-30 settembre 2012) e il Medimex di Bari (29 novembre-2 dicembre 2012), che saranno anche momenti di incontro e di riflessione, potranno rappresentare una prima occasione di verifica delle proposte presentate in questa occasione.

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