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June 12, 2012

Science Cafè sulle centrali idroelettriche: la medaglia e il retro della medaglia

Franz

Lo sapevate che Alto Adige ci sono 963 centrali idroelettriche? Lo sapevate che sono il 12 % delle centrali italiane? Lo sapevate che solo lungo l’Isarco ce n’è in media una ogni otto chilometri? Lo sapevate che queste centrali producono quasi il doppio del fabbisogno energetico locale?

Insomma, Alto Adige terra di centrali, che sono anche un’eccellenza, perché rendono bene sia in termini economici che di immagine, perché l’energia idroelettrica è considerata una fonte rinnovabile fondamentale, che permette alla nostra terra di distinguersi come “green”.

Ma è tutto oro quello che scorre? Forse si, forse no. Qualche risposta, cercherà di darla lo Science Cafè che si svolgerà domani sulla terrazza dell’Eurac (non disperate, in caso di pioggia, si farà nel foyer), dedicato proprio a questo tema. La domanda che ci pone, di primo acchito, è l’effetto delle centrali sui torrenti. Cosa succede? E quale impatto possono avere sulla tanto importante biodiversità? Perché inevitabilmente, gli sbarramenti creati dalle centrali, possono cambiare i naturali percorsi di animali e piante, modificando l’habitat delle nostre acque. Dunque, quali i pregi e quali i difetti di queste eccellenze? Ne parlano come sempre gli esperti: Bruno Maiolini, biologo della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, e Wolfram Sparber, presidente SEL e direttore dell’Istituto Energie Rinnovabili dell’EURAC. Modera Giancarlo Sturloni, comunicatore della scienza di Trieste. Se l’acqua e i suoi destini vi stanno a cuore, questo è l’appuntamento per voi.

A fine, serata, come da tradizione, le vignette di Rudi, e la musica di dj Mef.

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