Milano da bere #03: da Brera al Museo del Novecento

11.06.2012
Milano da bere #03: da Brera al Museo del Novecento

Dopo il risveglio a Brera ci avviamo lungo Corso Garibaldi e ci godiamo lo spiazzo davanti alla Basilica di San Simpliciano e la basilica stessa, ancora vuota. La città si sveglia lenta facendo colazione ai caffè, mentre i ristoranti preparano i dehors per questa giornata di sole. Giovani padri vanno in bicicletta con i figli e delle signore comprano i fiori freschi per il weekend.

Attraverso le vetrine degli eleganti negozi si iniziano a vedere le commesse affaccendarsi prima dell’avvento dei clienti. Proseguendo la passeggiata raggiungiamo la Scala, dove frotte di turisti – giapponesi tedeschi americani cinesi – seguono affannati l’ombrellino delle guide con la paura di perdersi e non ritrovarsi più, come se bastassero degli ombrellini per non perdersi.

In Galleria Vittorio Emanuele si procede a malapena, tra i gruppi di turisti, i visitatori, i passeggiatori del fine settimana. E una vecchia coppia sudamericana che si alterna per farsi fotografare davanti a una vetrina particolarmente elegante non riesce a fidarsi quando, con innocenza, propongo loro di fotografarli insieme. Allo slancio spontaneo del marito si oppone il secco no della moglie, giustamente diffidente dopo tutto le raccomandazioni che avrà ricevuto, e di cui si sarà forse pentita dopo avermi visto allontanare in gruppo famiglia.

Mi godo lo splendore, l’altezza, i decori, le vetrine, e per coinvolgere i bambini lancio il quesito: dove sarà il Duomo alla fine della galleria? Sulla destra o sulla sinistra? Quando la fine della galleria si avvicina, gli occhi dei bambini cercano avidi il Duomo, che in quella prima immagine rimarrà loro impresso nella memoria, con le sue guglie e il biancore di recente restituitogli. Dentro bastano pochi dati, le cinque navate, le origini tardo-gotiche e la conclusione ottocentesca; termini che inizieranno a girare loro in testa e che, a forza di essere associati a immagini ed esperienze concrete, andranno a far parte del loro idioletto e della loro cultura.

Per il pranzo ci sono i famosissimi panzerotti dietro al Duomo, ma la coda è lunga e abbiamo voglia di sederci in una trattoria non lontano. Non ci lasciamo sfuggire invece il famoso gelato di Cioccolati italiani, che attualmente va per la maggiore in città.

La giornata è calda ed è arrivato il momento di una sosta a misura di bambino. La offre la libreria Mondadori, in piazza Duomo, con uno spazio molto grande dedicato ai lettori più piccoli. Ci aspetta anche un incontro sulla relazione uomo–cane con una piccola barboncina Sophie che fa la gioia dei bambini. Con i nuovi consigli e suggerimenti e i libri nuovi in borsa ci si può fermare nel vicino Museo del Novecento, dove la particolare forma elicoidale delle scale, le opere esposte e la vista mozzafiato sul Duomo e sulla piazza del Duomo fanno trascorrere un’altra ora piacevole.

La passeggiata di ritorno a Brera è rapida e rallegrata dalla prospettiva di una cena e di un relax in una casa che sembra disegnata per il relax e il raccoglimento, con le finestre che affacciano sui tetti di Brera, il Duomo in lontananza e le altezze del soppalco come vele tese al vento.

Milano vissuta così è una Milano davvero diversa.

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