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June 6, 2012

Terence Hill, il Sudtirolo ha il suo ultimo “eroe”

Luca Sticcotti

1 milione e mezzo di contributo provinciale per una fiction che di milioni ne costa 12, il tutto a fronte di un ritorno di investimento in Alto Adige pari a 2 milioni e 250 mila euro. Non solo: 16 puntate anziché 12 con il medesimo investimento provinciale e ottime probabilità di bissare i 6 milioni di spettatori della prima stagione.

Sono queste le cifre della seconda serie di “Un passo dal cielo”, la fiction televisiva di Rai 1 in corso di lavorazione in Alto Adige e che vede ancora una volta protagonista Terence Hill, beniamino del pubblico televisivo italiano e leggenda vivente del cinema. Ieri al Laurin di Bolzano un Durnwalder su di giri – appena tornato da Roma dove aveva incassato la promessa da parte del presidente della Repubblica di visitare Bolzano nel prossimo settembre – ha accolto i giornalisti per una scoppiettante conferenza stampa di presentazione. Al centro dell’attenzione e bersagliato dai flash naturalmente ha fatto la sua bella figura un Terence Hill ancora una volta in “abito di scena”, nello specifico la divisa da guardia forestale. Quella “vera” sudtirolese si è affrettato a tuonare Durnwalder rivendicando come suo primo successo proprio la scelta della star televisiva, prima ancora della produzione, di adottare proprio la tenuta delle guardie forestali sudtirolesi per le riprese della fiction.

La conferenza stampa si è naturalmente sviluppata attraverso una raffica di reciproci convenevoli tra produzione e provincia, con l’assessore Widmann a fa da moderatore, un direttore di BLS Stofner palesemente soddisfatto e un Durnwalder mattatore come non mai.

Neanche a dirlo la produzione si è affrettata ad affermare che il titolo della fiction “A un passo dal cielo” sta a logicamente significare che il territorio della provincia di Bolzano è un vero e proprio paradiso naturale e… Durnwalder non l’ha nemmeno lasciato terminare affermando, prima sommessamente e poi in maniera stentorea che… “in paradiso ci sono gli angeli!”. A Luca Bernabei di Lux Vide non è restato che annuire, convenendo che a livello nazionale non esiste una film Commission migliore di quella altoatesina, anzi non esiste ne esiste… nessun’altra!

Durnwalder e Widmann hanno quindi orgogliosamente ricordato, alla presenza dei ai sindaci dell’alta Pusteria, il grandioso ritorno turistico che “Un passo dal cielo” sta avendo per la valle sudirolese. Ed hanno anche ripetuto fino all’ossessione, supportati dalla produzione, che in questa seconda serie l’identità del territorio sarà molto più evidente rispetto alla prima.

Quando hanno poi affermato con orgoglio che quest’anno le maestranze locali sono pressoché raddoppiate rispetto alla prima serie,  ai presenti che di cinema se occupano con una frequenza senz’altro maggiore rispetto al Landeshauptmann,  sono subito risuonate nella memoria le polemiche sulla scuola di cinema Zelig, di fatto l’unica fucina locale di professionalità nel mondo degli audiovisivi. Un altolà con lo scopo di dare un preavviso di sfratto ad una realtà troppo indipendente rispetto alle abitudini locali, specialmente quando il gioco si “fa duro”?

Staremo a vedere. Intanto tutti contenti, of course, e tutti stretti intorno a Terence Hill. Eroe ideale, buono, onesto, trasparente, silenzioso. Come la terra sudtirolese – ha ricordato pomposamente il sindaco di Dobbiaco Guido Bocher – mentre tutti guardavano impazienti al rinfresco e alle telecamere.

“A un passo dal cielo” tornerà in onda su Rai 1 a partire dall’autunno, anche per alimentare l’illusione che stiamo tutti bene e che l’Alto Adige Südtirolo è il paradiso in terra. E subito dopo sarà tempo di elezioni e quindi per forza di cose torneremo con i piedi per terra. Gli angeli e gli eroi allora andranno a finire in fondo al cassetto, ci potete scommettere.

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